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Cronaca

Criminalità organizzata, l'assemblea sulle mafie: "Oltre l'infiltrazione, qui si sono radicate"

Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale Associazione Avviso Pubblico: "Un tema che non è al centro delle agende politiche. Anche se forse le mafie sparano meno oggi si presentano con il volto delle imprese"

"Spiegare cosa sono le mafie è difficile. Le mafie forse oggi e qui sparano meno, ma si presentano con il volto delle imprese. Non solo infiltrazioni, ma radicamento: è già dagli anni cinquanta che sappiamo che la criminalità organizzata non ha dei confini": così Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, spiega come il fenomeno riguardi tutti. Lo fa durante un'assemblea che si è svolta questa mattina in viale Aldo Moro. Le mafie, così come sottolineato dai protagonisti della mattinata, non sono più solo un problema di ordine pubblico, né costituiscano un pericolo solo per le regioni meridionali, ma rappresentino di fatto la più forte insidia alla convivenza civile, alla saldezza e alla credibilità delle istituzioni democratiche, al corretto funzionamento dell'economia, impedendo lo sviluppo della democrazia e il pieno esercizio dei diritti dei cittadini. "A livello politico il tema non è proprio al centro delle agende e allora noi portiamo qui anche delle buona pratiche dalle quali si può partire - continua Romani - Oggi qui a Bologna si svolge un'assemblea nazionale nata 26 anni fa e arrivata nel 2022 a circa 520 enti soci fra comuni, regioni, enti". 

Presente all'assemblea Davide Baruffi, sottosegretario alla presidenza della giunta regionale: "Il processo Aemilia ha dimostrato come da un lato ci sia una certa resistenza sul sistema pubblico, tuttavia un'infiltrazione insidiosa nel settore privato. L'Emilia-Romagna è in prima linea perché quando parliamo di mafie non parliamo di altro da noi: nel nostro territorio c'è tanto da fare anche se forse siamo la regione più impegnata nei beni confiscati. Mettiamo in campo un sistema di anticorpi che facciamo partire dalle scuole con lo scopo di costruire una consapevolezza". 

Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico sottolinea quella che si è riunita "E' una rete che prova a far comprendere come è cambiato il fenomeno e il grande bisogno di impegno delle istituzioni, come anche della qualità delle amministrazioni pubbliche. Da qui costruiamo le condizioni per sottrarre consensi alle mafie, che sono presenti e cercano di minare ogni giorno la nostra forza. Una battaglia che ha un costo pesantissimo in termini economici e sociali". 

Mafie in Emilia-Romagna: operano e sono presenti 

Direzione Investigativa Antimafia: dove operano le organizzazioni mafiose 

Il Ministro dell’Interno ha trasmesso alle Camere la Relazione sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre 2021, che analizza in dettaglio l’evoluzione dei diversi gruppi criminali, sottolineando i risultati dell’attività di contrasto e le misure necessarie per una più efficace lotta alle organizzazioni mafiose. Anche nel primo semestre 2021, le organizzazioni mafiose consolidano la tendenza ad occupare il mercato legale, specialmente in quegli ambiti imprenditoriali che risultano più fruttuosi per le attività di riciclaggio delle ingenti risorse liquide accumulate principalmente grazie al traffico di stupefacenti, all’usura e alle estorsioni. Sul piano delle attività illecite, inoltre, si confermano le forme di collaborazione tra organizzazioni mafiose di diversa matrice.

La relazione dedica un’attenzione particolare agli interessi mafiosi in tema di appalti pubblici. In quest’ambito è frequente il ricorso a meccanismi corruttivi e il dispiegamento di relazioni utilitaristiche per infiltrare le amministrazioni locali. La direzione è anche quella di estendere la capacità di controllo del territorio, accumulando consenso sociale laddove le occasioni di inquinamento degli appalti si traducono, ad esempio, in posti di lavoro distribuiti in ottica di fidelizzazione. Il tutto avviene con la complicità della cd. area grigia: "

La relazione pone, inoltre, l’accento sulle mire mafiose che prevedibilmente interesseranno i fondi del PNRR. L’uso della violenza, d’altro canto, appare residuale: prevale per le organizzazioni mafiose l’opera di silente penetrazione del tessuto economico, con una strategia di mimetizzazione. L’evoluzione mafiosa tocca, oggi, anche le moderne tecnologie: in particolare, è rivolta verso tutti quegli strumenti che permettono un rapido e invisibile passaggio di denaro; la relazione così evidenzia il ricorso a pagamenti effettuati con criptovalute quali i Bitcoin e più recentemente i Monero che non consentono il tracciamento e sfuggono al monitoraggio bancario. 

Normative regionali: l'Emilia-Romagna 

La Regione Emilia-Romagna ha approvato nell’ottobre del 2016 un nuovo testo unico (legge n. 18 del 2016) che cui sono raccolte in modo organico numerose e importanti misure di prevenzione e contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata, sviluppando ulteriormente gli interventi adottati in passato (in particolare con la legge n. 3 del 2011). Nel corso dell’iter sono state introdotte disposizioni specifiche anche con riferimento al gioco d’azzardo. Il piano regionale di intervento. L’art. 3 prevede un piano annuale approvato dalla Giunta, sentita la Consulta regionale per la legalità e la cittadinanza responsabile (la cui composizione, definita dall’art. 4, è volta ad assicurare un’ampia partecipazione della società civile; un’apposita Consulta è prevista per il settore edile, art. 29), che indicherà anche le risorse finanziarie e organizzative. A tal fine sono utilizzate le analisi dell’Osservatorio regionale (art. 5), cui spetta il costante monitoraggio sui fenomeni di infiltrazione mafiosa e malavitosa nelle istituzioni locali e nell’economia, che si avvale del Centro di documentazione di cui all’art. 6. E’ prevista una relazione triennale della Giunta sull’attuazione delle misure (art. 45).

I progetti di promozione della legalità. Sono incentivate tutte le iniziative per lo sviluppo della cultura della legalità sviluppate d’intesa con i diversi livelli istituzionali, ivi incluse le società a partecipazione regionale, che comprendono anche il potenziamento dei programmi di formazione del personale e lo sviluppo della trasparenza delle pubbliche amministrazioni. In tale ambito un ruolo significativo è attribuito alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale, alle organizzazioni sindacali, agli ordini professionali, alle associazioni degli imprenditori e di categoria e alle cooperative sociali, oltre che alle scuole ed università (artt. 7-11 e 15-16). E’ confermato l’impegno a tutelare la comunità dalle infiltrazioni mafiose e dalla corruzione, anche attraverso la costituzione in giudizio (art. 12).

Contratti di lavori, servizi e forniture. Numerose disposizioni sono volte a rafforzare i fenomeni di corruzione ed illegalità a partire dal settore degli appalti pubblici. Tra le misure previste: valorizzazione del rating di legalità delle imprese e creazione di elenchi di merito, a partire dal settore dell’edilizia ed in tutti i comparti a maggior rischio di infiltrazione mafiosa (art. 14); monitoraggio costante degli appalti pubblici, anche in collaborazione con l’Autorità anticorruzione (art. 24); riduzione delle stazioni appaltanti, favorendo la funzione di centrale unica di committenza esercitata dalle unioni di comuni (art. 25); promozione della responsabilità sociale delle imprese, al fine di favorire il pieno rispetto delle normative e dei contratti sulla tutela delle condizioni di lavoro (art. 26); misure specifiche riguardano il settore dell’edilizia, nel solco delle disposizioni dettate dalla legge n. 11 del 2010: in particolare sono valorizzate nei bandi di gara le soluzioni volte ad assicurare il massimo rispetto dell’ambiente e delle condizioni di sicurezza dei lavoratori; è prevista l’intensificazione dei controlli e il possesso della certificazione antimafia per tutti gli interventi edilizi di importo superiore a 150mila euro (artt. 27-34);
misure specifiche anche per il settore dell’autotrasporto e facchinaggio (secondo le finalità già precisate dalla legge n. 3 del 2014) e in quelli del commercio, turismo, agricoltura e della gestione dei rifiuti, anche al fine di contrastare i fenomeni del caporalato e dello sfruttamento della manodopera (artt. 35-42).

Altri interventi. Il testo unico comprende inoltre misure specifiche con riguardo alle seguenti materie:assistenza alle vittime dell’usura e del racket ed alle vittime innocenti delle organizzazioni criminali ed iniziative di prevenzione del fenomeno dell’usura, anche con riferimento ai soggetti indebitati a causa della loro dipendenza dal gioco d’azzardo patologico (artt. 17–18 e 22-23); sostegno per il recupero di immobili confiscati ed il loro riutilizzo a fini sociali e per la salvaguardia dei livelli occupazionali delle aziende sequestrate (artt. 19-21).

Giornata dedicata. Il testo unico conferma la data del 21 aprile quale giornata dedicata alla promozione, informazione e sensibilizzazione in materia di legalità su tutto il territorio (art. 43). Associazione “Avviso Pubblico”. La legge ribadisce l’adesione all’associazione, che raccoglie regioni ed enti locali nella lotta alle mafie e alla corruzione (art. 44).

Contrasto del gioco d’azzardo patologico. Il testo unico contiene diverse disposizioni in materia, ad integrazione della legge regionale n. 5 del 2013. Innanzitutto è disposto il diniego del patrocinio da parte della Regione e degli enti locali ad eventi che ospitano o pubblicizzano attività legate al gioco d’azzardo; sono poi introdotte limitazioni all’apertura delle nuove sale giochi e sale scommesse anche attraverso l’introduzione del c.d. distanziometro da luoghi “sensibili” come istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, oratori e luoghi di aggregazione giovanile, attribuendo ai Comuni il potere di individuare ulteriori luoghi sensibili all’interno del proprio territorio: tali limitazioni si applicano anche ai casi di trasferimento della concessione e trasferimento di sede (artt. 46-48).

Abrogazioni. Con il nuovo testo unico sono abrogate le leggi regionali n. 3 del 2011 (legge sulla trasparenza), n. 11 del 2010 (interventi in materia di edilizia) e n. 3 del 2014 (autotrasporto e facchinaggio).

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