rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Malattia e rinascita, uscire dal tunnel del tumore: "Le cure ti cambiano il corpo, ma le cicatrici vanno normalizzare"

A parlare è Roberta, ritratta in una delle foto della mostra "Scatta la rinascita" -ovvero il riscatto dei malati attraverso l'immagine - inaugurata oggi a Palazzo d'Accursio e curata da Loto Odv con la collaborazione del fotografo Nino Migliori

In Giappone quando un vaso si rompe lo si rimette insieme e i punti di congiunzione si decorano con oro in polvere. Così, anche le cicatrici di una malattia non vengono nascoste, anzi, diventano protagoniste e segno di un vissuto che non va dimenticato. Lo spiega bene Roberta Valentini, ritratta in una delle foto della mostra "Scatta la rinascita", inaugurata oggi a Palazzo d'Accursio e curata da Loto Odv con la collaborazione del fotografo Nino Migliori. La sua esperienza è toccante, ma la vuole condividere: "Quando è stata scattata questa foto non avevo più i capelli perché avevo già fatto la chemioterapia. Avevo ancora le ciglia e le sopracciglia, che poi mi sono cadute. Il mio corpo si stava già trasformando e non avevo ragioni per cui mi potesse piacere. Eppure qui mi vedo bella". 

La storia di Roberta: "Ognuno di noi ha delle cicatrici. Valorizziamole"

"Tengo molto a questo progetto, che è nato fra l'altro prima della mia malattia. Si parla di cicatrici, che come ho capito, vanno  normalizzate. Questa mostra rappresenta pienamente la rinascita dopo l'aver percorso un tunnel buio. Il più nero perchè dato dalla malattia" spiega Roberta Valentini, protagonista dello scatto che ha vinto il contest. Questa mostra dunque cattura le emozioni dopo la diagnosi e le cure per un tumore ginecologico (utero, ovaio, cervice, vulva, vagina) che in Italia interessa circa 17.300 donne l’anno. In Emilia-Romagna ci sono circa 450 nuovi casi l'anno: è un'esperienza che lascia ferite, nel corpo e nell'anima. Ma può essere anche un punto di svolta dal quale si può rinascere: attraverso il confronto con medici e psicologi, le cure adeguate, la condivisione di esperienze e il supporto delle associazioni.

L'esposizione, che racconta la rinascita dopo le diagnosi e le cure per i tumori ginecologici, non resta ferma: si sposterà poi nei Day Hospital dei reparti di Ginecologia e Senologia Oncologica di sette ospedali italiani, dal Policlinico Sant'Orsola di Bologna fino all'Ospedale Civico di Palermo. 

"Quando si è affetti da un tumore la malattia diventa totalizzante e ci si identifica quasi completamente con essa - spiega Sandra Balboni, Presidente di Loto Odv - La lente di una fotocamera permette di rappresentarci e di reinterpretarci, è un'istantanea sulla propria mente, ma anche il riscatto di se stessi attraverso l'immagine. La fotografia può anche avere un ruolo riabilitativo vero e proprio: da questa riflessione è nata l'idea del contest aperto a tutti e della mostra itinerante. Il nostro scopo è quello di sensibilizzare e informare le donne sui tumori ginecologi, e prendere per mano quelle che ricevono la diagnosi. Anche arricchendo le sale d'aspetto degli ospedali con immagini di speranza e rinascita".

Una mostra sulla "rinascita" dopo la malattia

Il contest fotografico e la collaborazione del fotografo Nino Migliori

L'esposizione nasce da un contest fotografico lanciato dall'associazione Loto Odv in collaborazione con il grande Nino Migliori che ha donato un suo scatto per lanciare il concorso. Loto è da sempre impegnata nel supporto e nella sensibilizzazione contro i tumori ginecologici e con questa iniziativa vuole raccontare i due volti della rinascita che in questo momento storico viaggiano paralleli: la rinascita dopo la malattia e la rinascita di tutti noi dopo un lungo periodo di pandemia. Nelle due settimane di contest hanno risposto in tantissimi: donne, uomini, pazienti, ex pazienti di tutte le età e da ogni parte d'Italia, ma anche semplici appassionati, ognuno inviando un'immagine che rappresenta la propria personale rinascita. Dopo una difficile selezione sono stati scelti 40 scatti che rimarranno esposti a Bologna presso Palazzo d'Accursio (in Sala Manica Lunga) fino all'8 maggio, Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico: la mostra diventa poi itinerante e farà tappa in sette ospedali italiani dove arrederà i Day Hospital dei reparti di Ginecologia e Senologia Oncologica in cui è attiva Loto: il Policlinico Sant'Orsola a Bologna, l'Ospedale Maggiore di Parma, l'Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, l'Ospedale degli Infermi di Rimini, gli Ospedali Riuniti di Ancona, il Policlinico Universitario Gemelli di Roma e l'Ospedale Civico di Palermo.

La foto di Nino Migliori

Foto_Nino_Migliori-2

La mostra a Palazzo d'Accursio: tutte le info

La mostra, che raccoglie 40 scatti, rimarrà a Palazzo d’Accursio fino all’8 maggio, Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico, per poi diventare itinerante e fare tappa in sette ospedali italiani dove arrederà i Day Hospital dei reparti di Ginecologia e Senologia Oncologica in cui è attiva Loto: il Policlinico Sant’Orsola a Bologna, l’Ospedale Maggiore di Parma, l’Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, l’Ospedale degli Infermi di Rimini, gli Ospedali Riuniti di Ancona, il Policlinico Universitario Gemelli di Roma e l’Ospedale Civico di Palermo.

La mostra "Scatta la rinascita" è visitabile fino all'8 maggio presso la Sala Manica Lunga di Palazzo d'Accursio a Bologna (da martedì a venerdì dalle 9 alle 18.30, sabato e domenica dalle 10 alle 18.30; chiuso il lunedì). L'esposizione è realizzata da Loto Odv in collaborazione con Nino Migliori, il patrocoinio del Comune di Bologna e il supporto di BPER Banca.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Malattia e rinascita, uscire dal tunnel del tumore: "Le cure ti cambiano il corpo, ma le cicatrici vanno normalizzare"

BolognaToday è in caricamento