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Cronaca

Malattie croniche, ci convivono quattro bolognesi su dieci

Lo analizzano l'osservatorio Unisalute e Nomisma: dalle allergie al diabete. Il ruolo del Covid nel trattamento e nei controlli periodici

Il 41% dei bolognesi tra i 18 e i 75 anni soffre di almeno una patologia cronica e il 18% è costretto a convivere con due o più di queste malattie. Si parte da questi dati per dare una fotografia dello stato di salute dei bolognesi, secondo una indagine curata dall'osservatorio Unisalute insieme a Nomisma.

Nel complesso, l'insorgere del Covid non ha impedito ai malati cronici residenti in provincia di Bologna di farsi controllare regolarmente, anche se non si ha un dato sui tempi.

Di base i principali quattro mali cronici dei bolognesi raccolti dall’indagine sono allergie (19 per cento), ipertensione 14, artrosi (11) e diabete (11). Almeno quattro bolognesi su dieci convivono poi con una o più patologie croniche. Il quattro per cento del campione ha a che fare con patologie oncologiche.

E ancora, nel 28% delle famiglie bolognesi si registrano problemi di allergie, mentre nel 25% dei casi si parla di ipertensione. Nel 23% dei casi c'è almeno un familiare stretto che soffre di diabete e nel 22% è colpito da malattie cardiache. Nel 22% un proprio caro soffre di artriti o artrosi e nel 16% di tumore.

La ricerca evidenzia anche come il 33% dei bolognesi affetti da almeno una patologia cronica soffra di asma fin dalla nascita, a cui si aggiunge un 15% che ne soffre entro i 20 anni, età entro la quale il 47% dei bolognesi soffre di allergie. Il 24% degli abitanti del capoluogo emiliano invece comincia a soffrire di diabete tra i 30 e i 40 anni, mentre tra i 50 e i 65 anni il 58% comincia a convivere problemi di ipertensione e con malattie cardiache. Dopo quest'età il 19% manifesta disturbi quali l'alzheimer e il 39% comincia la propria battaglia contro un tumore. Anche per questo, quasi un bolognese su due tra chi convive con una patologia cronica non è soddisfatto del proprio stato di salute fisico (48%) né di quello psicologico (47%).

Quanto ai controlli periodici, il 59% dei bolognesi afferma di farli con la stessa frequenza con cui li faceva prima della pandemia, mentre il 25% dichiara di aver aumentato rispetto al 2019.
 

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