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Giovedì, 28 Marzo 2024

Maltempo, 48 ore di inferno: VIDEO RACCONTO

Bilancio amaro in seguito all'ondata di maltempo che ha colpito l'Emilia-Romagna: due morti e centinaia di persone evacuate

Sembra finita l’ondata di maltempo che si è abbattuta con forza su gran parte dell’Emilia-Romagna. Le conseguenze  sono pesanti. Qualche numero: due persone hanno perso la vita (e non tre come in un primo momento era stato dichiarato, ndr), a centinaia sono state evacuate, 15 i corsi d'acqua esondati, 140 millimetri di acqua caduti, oltre 400 gli interventi dei vigili del fuoco solo nel bolognese, ancora dai quantificare i danni a edifici e strade. 

Le immagini raccolte da BolognaToday, con l’aiuto dei suoi lettori e dei canali dedicati alla stampa di Vigili del Fuoco, Polizia, Anas e Soccorso Alpino, hanno permesso una ricostruzione di quanto successo nelle ultime 48 ore.

Torna il sole, ma non il sereno. Summit a Imola per fare il punto

Oggi sul bolognese è tornato a splendere il sole. Ma l'acqua ha lasciato il suo segno. E' il momento della conta dei danni. E della riflessione. Un punto sarà fatto alle ore 12, in municipio a Imola. Luogo scelto non a caso, essendo l'imolese il territorio che raccoglie il bilancio più drammatico contando due morti . Il sindaco metropolitano, Matteo Lepore, e gli altri sindaci del bolognese colpiti dall’emergenza maltempo incontreranno il presidente della Regione Emilia–Romagna, Stefano Bonaccini e la vicepresidente Irene Priolo. Sarà presente anche il prefetto di Bologna, Attilio Visconti.

Morte nel sonno

 A centinaia gli interventi per il maltempo registrati sul territorio.  

Tracciando un primo, sommario, bilancio, in attesa che venga ricostruito il quadro completo, le maggiori criticità riscontrate in questa 48 ore di inferno sono state a Fontanelice, nell'imolese. Il cedimento di una collina ha provocato una valanga di fango che ha investito il  casolare dove viveva un 78enne. Il crollo dell'abitazione non ha lasciato scampo a Enrico, probabilmente cogliendolo nel sonno, come dimostrerebbe il corpo senza vita trovato accanto alla stufetta dove era solito riposare, come ha raccontato un vicino.

Inizialmente si pensava che potesse esserci un'altra persona con lui, individuata però in un'altra abitazione poco dopo il ritrovamento del corpo dell'anziano.

I comuni del bolognese più gravati

Non solo Fontanelice, l'Imola in più parti provata dall’esondazione del Sillaro e del Ladello, soprattutto nelle aree di Sesto Imolese e Spazzate Sassatelli. "Il livello di acqua e dei corsi d’acqua ha superato qualsiasi precedente, stiamo quindi parlando di un evento atmosferico e climatico fuori scala", così aveva fatto sapere il sindaco di Imola Marco Panieri. Varie le strade  chiuse per allagamenti. A essere chiuse sono state  anche le scuole comunali e statali di Sesto Imolese, Sasso Morelli e San Prospero. Banchi vuoti qui pure oggi, giovedì 4 maggio.

Duramente provato anche il comune di Medicina a seguito dell'esondazione del torrente Gaiana. Le squadre dei vigili del fuoco hanno provveduto alla evacuazione di alcune persone bloccate nelle loro abitazioni nelle località di Spazzate Sassatelli e Medicina per un totale di 25 persone. Nessuna persona è risultata ferita.  Soccorsi anche tre automobilisti rimasti bloccati all'interno delle loro vetture. Attivata infine un'operazione di recupero di 30 pecore sommerse dall'acqua nelle campagne.  

Paura anche a San Lazzaro di Savena, dove  è stata disposta l'evacuazione di alcune abitazioni e a Castello, nel territorio di Castel Maggiore  dove il sistema idraulico locale ha  smesso di funzionare per l’alto livello raggiunto dalle acque del canale, portando all’allagamento di alcune cantine dei palazzi  sulla destra del Navile, più bassi rispetto al corso d’acqua. L’acqua,  ha raggiunto le soglie su cui la Protezione civile aveva posto sacchetti di sabbia. L’azione di Polizia locale Reno Galliera, Vigili del fuoco, volontari di Protezione civile, ha arginato gli effetti dell’acqua, grazie all’utilizzo di pompe idrovore.

Criticità anche a Molinella, dove a causa di una rottura dell’argine per tracimazione, l’acqua ha raggiunto l’abitato di Selva Malvezzi.  

Diverse le in tutto territorio metropolitano.

Viabilità ko Bologna. Trasporti in tilt

Bologna pure ha avuto la sua parte. Disagi alla viabilità, mezzi di trasporto in tilt, traffico congestionato, allagamenti.

A causa del maltempo è infatti stata interrotta la circolazione dei treni sulla linea Adriatica.  

Disagi anche in aeroporto. Al Marconi stamane si è verificato un blackout di circa due ore, con conseguente blocco dei varchi di sicurezza e dei gate di imbarco. Ripercussioni sui voli

Congestionata a viabilità sulle strade del capoluogo felsineo, il traffico veicolare cittadino dalla prima mattinata  è risultato pesantemente rallentato dal maltempo. Il nodo più critico è stato via Saffi, chiusa dopo la piena del Ravone e il conseguente allagamento di qualche cantina e pure alcuni negozi. Stremati residenti ed esercenti: "Qui è sempre la stessa storia", hanno sbottato alle telecamere di BolognaToday

Per consentire lo snellimento del traffico cittadino l'amministrazione ha dato l'ok alla apertura al traffico di alcune corsie preferenziali. 

Reno e suoi affluenti, picchi di crescita mai visti. Caduti più di 140 millimetri di acqua

Guardando ai corsi d'acqua la problematica maggiore ha riguardato soprattutto gli affluenti del fiume Reno che costeggia Bologna e sfocia nell'Adriatico e che  - fortunatamente in questo caso - da mesi è ai minimi storici di portata, cosa che ha forse evitato guai peggiori. Sotto stress sono andati i suoi affluenti, soprattutto nella loro parte finale: i grafici della protezione civile mostrano dei picchi di crescita mai visti in così poco tempo del Senio, del Sillaro, del Lamone (che sfocia in Adriatico vicinissimo al Reno) e di altri fiumi.

Nell'arco di 24 ore sono passati da una soglia di quasi siccità al superamento del livello di guardia. "Sono caduti più di 140 millimetri di acqua, circa un quinto di quello che normalmente è la media nazionale, un valore davvero importante su un territorio già provato da mesi di siccità e che ha creato un'importante via di scorrimento" ha spiegato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, arrivato in Emilia Romagna per fare il punto con le autorità locali dopo la firma da parte del ministro Nello Musumeci sul decreto che dispone la mobilitazione straordinaria del sistema nazionale di protezione civile e stanziare i primi fondi. 

Stato d'emergenza 

Per fronteggiare la situazione il Governatore Stefano Bonaccini ha richiesto e ottenuto l'attivazione dello stato di mobilitazione del sistema di Protezione civile nazionale in Emilia-Romagna: il decreto è stato firmato nel pomeriggio di ieri dal ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, che ha raggiunto il nostro territorio per toccare con mano il disastro causato dalla furia dell'acqua. Una situazione di emergenza, violenta e improvvisa, che non ha potuto richiamare alla mente di qualcuno il terremoto che undici anni fa piegò, ancor più malamente, l'Emilia Romagna.

Vigili del fuoco ancora al lavoro, oggi alle prese con i seminterrati allagati

Enorme la mole di lavoro per i vigili del fuoco. Impegnati nelle operazioni 300 caschi, con rinforzi giunti da Veneto, Lombardia, Toscana.  Sono 1.000 gli interventi eseguiti fino alla serata di ieri, 3 maggio, tra le province di Bologna, Ravenna e Forlì Cesena. 
Nel ravennate i vigili del fuoco hanno operato tra Faenza, Massa Lombarda, Conselice, Castel Bolognese, aree dove è tracimata l’acqua dal fiume Lamone e dai suoi affluenti.   Nella notte scorsa il maggior numero di interventi è stato svolto nella parte bassa della provincia, tra Bagnacavallo, Boncellino e Villanova di Bagnacavallo, dove le squadre in assetto alluvionale hanno evacuato dalle loro abitazioni circa cinquanta persone. 
Nel bolognese squadre impegnate con mezzi di movimento terra per liberare da fango e detriti alcune strade, tra Monzuno e Pianoro, coinvolte da movimenti franosi. Evacuate nove persone dalle proprie abitazioni a Sesto Imolese. Dal mattino di ieri motopompe e tre idrovore provenienti dai comandi di Modena, Parma e Ferrara hanno iniziato le attività di prosciugamento tra Castel San Pietro, Medicina e Imola.
Attività di ripristino della viabilità con pale meccaniche anche in provincia di Forlì Cesena, dove alcune squadre dei vigili del fuoco hanno operato nelle zone di Dovadola e Modigliana.

Ancora nelle scorse ore si sono registrati gli ultimi interventi dei caschi rossi nel territorio bolognese e per stamane, 4 maggio, è in programma l'attività con idrovore per iniziare lo svuotamento dei seminterrati allagati.

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