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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castel Maggiore

Inondazione Reno, a Castel Maggiore la conta dei danni: 2,4 milioni

E' la cifra che risulta dall'ammontare delle domande di risarcimento

A una settimana dalla scadenza per la presentazione delle domande di risarcimento dei cittadini, Castel Maggiore può fare una prima stima dei danni causati dall'esondazione del Reno dello scorso 2 febbraio: 1,9 milioni denunciati dai privati, più 500mila euro di danni e spese sostenute dall'amministrazione per rimettere a posto le strade, portare via i rifiuti, assistere agli alluvionati.

"A Castel Maggiore sono state presentate una novantina di domande di risarcimento. Argelato ne ha molte di più. Noi abbiamo quantificato 1,9 milioni a cui vanno aggiunti i danni subiti dal Comune", spiega il sindaco Belinda Gottardi, a margine del taglio del nastro della 'nuova' Gazzotti, l'azienda di Trebbo di Reno che produce parquet ed è rinata grazie alla decisione dei lavoratori di costituirsi in cooperativa. I cittadini hanno denunciato per lo più danni alle strutture interne, alle pertinenze, agli impianti esterni, la perdita del materiale che era contenuto nelle cantine e nei garage alluvionati.

"Vorremmo che tutto accadesse rapidissimanente, ma è chiaro che le procedure hanno bisogno di tempo per essere elaborate. Non ci voglio vedere una dilazione o una perdita di tempo. Da ora in poi vedremo se sarà così o no", dice Gottardi in merito ai tempi di risarcimento. "Abbiamo chiesto alla Regione, e stanno provvedendo, di provare a verificare con Abi, quindi con le banche, se sia possibile dare finanziamenti a tasso zero facendoci carico come istituzioni, auspichiamo che lo faccia la Regione, del pagamento degli interessi", aggiunge il sindaco.

"Abbiamo anche attivato l'assessorato all'Agricoltura perché i danni che hanno subito gli agricoltori sono particolari: si vedrà nei prossimi anni se c'è una perdita di fertilità dei terreni, in particolare quelli adiacenti alla rottura dell'argine, che hanno visto spazzare via il terreno fertile, sostituito dalla sabbia del Reno, che non è proprio come il limo del Nilo", spiega Gottardi. (Vor/ Dire)

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