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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Navile / Via della Manifattura

Agguato con coltello alla Manifattura Tabacchi: 2 feriti, 3 pusher in manette

Tre tunisini in arresto per rapina e lesioni aggravate, al termine di lunghe indagini della polizia. Gli aggrediti, colpiti con armi da taglio, finirono in ospedale. Dietro il violento episodio ci sarebbero fatti di droga

Malmenati, colpiti con un coltello e infine derubati: è l'imboscata tesa a due giovani tunisini da un gruppo di pusher connazionali, nei pressi della Manifattura Tabacchi. Dietro l'agguato probabilmente una questione di regolamento di conti per fatti di droga. La vicenda si è conclusa con i due aggrediti in ospedale e l'arresto, ieri, di tre spacciatori al termine di lunghe indagini di Polizia.

L'AGGUATO. Era la notte del 25 settembre scorso quando i due aggrediti vennero incrociati da una pattuglia della Polstrada, su via Stalingrado con vistose ferite al volto e sul corpo. Uno di loro era accasciato a terra. Da quanto riferirono agli agenti, erano stati presi a botte, colpiti con un coltello e infine derubati di denaro, telefoni e monili, da un gruppetto di connazionali, con i quali si sarebbero dovuti incontrare per comprare della cocaina. Appena giunti sul posto, però, uno in scooter e l'altro in taxi, i due sarebbero stati immediatamente aggrediti e poi lasciati in strada malconci.

Le due vittime, ricavando profonde ferite durante l'aggressione, finirono in ospedale: una di loro dovette sottoporsi ad un intervento chirurgico, inseguito ad una profonda ferita da arma da taglio riportata alla mano. 

L'ARRESTO. Oltre al racconto dei due aggrediti, la polizia si è basata anche sulla testimonianza del taxista che ha confermato l'aggressione, ma non è stato in grado di riconoscere gli autori. Inseguito ad approfondimenti investigativi, gli agenti hanno infine intercettato i tre pusher: tutti con precedenti all'attivo, senza fissa dimora e nullafacenti, di età compresa tra i 47 e i 25 anni. Sono stati tratti in arresto nella giornata di ieri e si trovano ora rinchiusi nel carcere della Dozza, con l'accusa di rapina e lesioni aggravate. 

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