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Parco Nord, animalisti protestano contro gli Orfei: 'Gli animali sono schiavi silenziosi del circo'

La Lega Anti Vivisezione ha manifestato proprio nel giorno dell'Epifania: "Il 9 gennaio un sit-in in Piazza Maggiore. Secondo l'associazione bisogna "stoppare lo sfruttamento degli animali, che vivono in condizioni estenuanti"

Manifestazione contro l'attendamento del circo Orfei al Parco Nord di Bologna: sono quattro le manifestazioni programmate dalla Lav di Bologna (Lega Anti Vivisezione, una delle più importanti associazioni animaliste italiane) e la prima è avvenuta proprio ieri, il giorno dell'epifania: "Abbiamo in programma quattro manifestazioni di dissenso e informazione e, non a caso, abbiamo cominciato proprio il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, in riferimento anche al suo significato originario di manifestazione”

"Il nostro dissenso verso una forma di esibizione ormai anacronistica - spiegano gli attivisti da via dal Parco Nord - atroce e diseducativa si basa principalmente sui alcuni punti quali la prigionia, addestramento, fondi pubblici e normative". 

Sul primo punto gli animalisti sostengono che gli animali vivano in gabbie o recinti angusti, assolutamente non adatti a soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte incatenati, soggetti a climi innaturali e a continui spostamenti che avvengono in condizioni durissime ed estenuanti: "Per fare un esempio, un elefante percorre fino a 70 km al giorno in condizioni di libertà nel suo habitat. Come può non essere considerata tortura la sua detenzione forzata per scopi di intrattenimento? I segnali del malessere di un animale in gabbia sono evidenti: in cattività sviluppano atteggiamenti stereotipati, come il dondolio, il continuo roteare e l’autolesionismo. Si stima che nei circhi italiani ci siano 2000 animali prigionieri e che in Italia il numero dei circhi attivi sia tra i 100 e i 130. L’Italia rappresenta uno dei Paesi europei con la più alta concentrazione di spettacoli circensi".

C'è poi l'aspetto dell'addestramento che secondo gli attivisti della Lav: "Si basa sulla violenza, fisica e psicologica. Sulla paura del dolore fisico e sulla privazione del cibo. Il resto lo fanno percosse, pungoli elettrici e, come molte associazioni animaliste hanno avuto modo di documentare con filmati clandestini, a volte anche tramite piastre roventi, bastoni uncinati e catene, unici mezzi che permettono di costringere orsi a pedalare sulle biciclette, leoni a saltare in cerchi infuocati, elefanti a restare in piedi su due zampe. La stessa circense Liana Orfei sostiene che "la iena non la domi mai perché non capisce. Puoi punirla cento volte e lei cento volte ti assale e continua ad assalirti perché non realizza che così facendo prende botte mentre, se sta buona, nessuno le fa niente". E ancora, per costringere a salire le tigri sugli sgabelli: “… ricomincia la storia con la carne finché la belva si rende conto che se va su riceve dieci-dodici pezzettini di carne, sa va giù la picchiano, e allora va su".

Il terzo punto su cui insistono i manifestanti sono i Fondi pubblici: "Il circo con animali è sovvenzionato col denaro pubblico: ogni anno i circhi ricevono dallo Stato più di 3 milioni di euro. 'Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante': la legge del 18 marzo 1968 è chiaramente una normativa antiquata, che “sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore”, ignorando la crescente sensibilità degli italiani nei confronti degli animali selvatici/esotici in cattività. Il Parlamento già nel 2013 richiedeva la revoca dei finanziamenti pubblici ai circhi con animali (a partire dal 2018) a favore del circo Contemporaneo senza animali, con la indispensabile riconversione dei circhi in spettacoli rigorosamente senza animali".

Manifestazione Lav contro il circo al Parco Nord

Le prossime azioni saranno: un sit-in in Piazza del Nettuno il 9 gennaio 2016, dalle ore 15.00 alle ore 17.00; un presidio al circo il 17 gennaio dalle ore 13.30 alle ore 18.30 e, infine, il 23 gennaio un secondo sit-in in Piazza Maggioredalle ore 15.00 alle ore 17.00. 

“Vogliamo sia posta la parola fine al triste spettacolo degli animali nei circhi - ha detto Annalisa Amadori, responsabile LAV di Bologna, in accordo con Natascia Pecorari, presidente dell’associazione Salviamo gli Orsi della Luna “Gli animali non scelgono di fare parte dello spettacolo, sono schiavi silenziosi, sfruttati per profitto, ridicolizzati per divertimento. Inoltre, sostenere e finanziare forme di spettacolo basate sulla mancanza di rispetto e sul maltrattamento di esseri viventi, comunica un messaggio totalmente diseducativo; indebolisce il valore del rispetto per l’altro e legittima, di fatto, una forma di schiavitù. Alcuni circhi hanno scelto di non utilizzare più gli animali: gli australiani FlyngFruit, i canadesi Cirquedu soleil, i francesi LesColporteurs, gli americani Minimus, Nuage, Hiccup e molti altri, valorizzando al meglio la bravura dei giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti". 
 

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