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Cronaca

Cancellata la manifestazione di Macerata, a Bologna anti-fascisti in Piazza

In risposta al sindaco di Macerata per la sospensione della manifestazione anti-fascista di sabato prossimo, Anpi, Arci, Cgil e Libera Emilia Romagna saranno in piazza del Nettuno

In risposta al sindaco di Macerata per la sospensione della manifestazione anti-fascista di sabato prossimo, Anpi, Arci, Cgil e Libera Emilia Romagna saranno in piazza del Nettuno sabato 10 febbraio dalle 10 per chiedere maggiore impegno nel contrasto "dei nuovi fascismi e allo sdoganamento di cui hanno troppo spesso giovato". 

"Crediamo che sabato 10 febbraio, in mancanza della mobilitazione nazionale precedentemente indetta, si debbano moltiplicare le iniziative antifasciste e antirazziste in tutto il paese, contemporaneamente si intensifichi la raccolta delle firme sul nostro appello Mai più fascismi”, si legge nella nota. 

Una "risposta forte" ai fatti di Macerata, dove sabato scorso Luca Traini, un 28enne militante di destra, che sabato scorso ha sparato diversi colpi di pistola contro dei migranti, ferendone sei, con una manifestazione nazionale "da convocarsi nuovamente, in tempi molto ravvicinati, perché si dia voce e visibilità ai tanti che vogliono che simili episodi non avvengano mai più, ribadendo i valori alla base della nostra democrazia ed inscritti nella Carta Costituzionale" continuano le sigle coinvolte "facciamo appello al Ministero dell’Interno perché come già in occasione dello scorso 28 ottobre vengano impedite, a Macerata così come altrove, manifestazioni fasciste".

E non solo anche "a tutte le forze politiche e sociali perché i fatti di Macerata non vengano, come si è tentato di fare, derubricati a gesto isolato di un folle, ma vengano riconosciuti per la loro matrice fascista e razzista. È perciò ancor più necessaria una forte iniziativa sul piano sociale, culturale e politico per arginare questa inaccettabile deriva" quindi "un fronte coeso, unitario, non violento è la migliore risposta al riemergere di questa sottocultura che dovrebbe essere consegnata definitivamente ai libri di storia". 

Anpi, Arci, Cgil e Libera Emilia Romagna chiedono di "rimuovere il brodo di coltura, le condizioni materiali, in cui fascismo e razzismo prosperano sotto i nostri occhi è il compito primario di uno Stato e di una società democratica". 

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