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Cronaca Piazza Santo Stefano

Pedonalità, commercianti in piazza: "Colombo un 'cinno', prenda Merola le redini"

In alcune centinaia armati di striscioni e bandiere hanno urlato il loro dissenso vs i Tdays. Poi un ultimatum: "Entro settembre partita chiusa, ci pensi il sindaco, a casa l'assessore alla Mobilità"

Il popolo anti-Tdays ieri è tornato a manifestare contro il nuovo piano di pedonalizzazione voluto dalla Giunta Merola per il centro storico di Bologna. Cuore del dissenso i T-days permanenti, ovvero l'istituzione del blocco completo al traffico della zona 'T', per tutti i weekend e i giorni festivi dell'anno. Una mossa che agli esercenti del cuore felsineo proprio non va giù, perchè in esso vi leggono 'un piano che svuota il centro storico e dirotta la gente verso i più facilmente accessibili centri commerciali'.

Così per ribadire il loro disagio, sono scesi in piazza in alcune centinaia. Non tantissimi forse, ma compatti e 'rumorosi'. Abbandonata la diplomazia e muniti di striscioni e bandiere con slogan graffianti hanno urlato il loro disappunto: bersagli, il sindaco Virginio Merola e l'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, dipinto come 'un cinno che non sa cosa sia la vita vera'.pedonalizzazioni_loc-2

In piazza Santo Stefano c'erano i dipendenti dello storico panificio 'Atti', gli ambulanti della Piazzola, i rappresentanti dei comitati contro la pedonalizzazione, comprese delle aree attualmente fuori dalla zona a traffico limitato, mezzo Pdl (da Galeazzo Bignami a Paolo Foschini), l' Udc Silvia Noé e il segretario della Cisl Alessandro Alberani. "Siamo molto soddisfatti dei numeri, siamo quelli che ci aspettavamo", ha detto il direttore generale di Ascom Giancarlo Tonelli, "é solo la prima prova, e comunque non ci saremmo stati tutti in una sala chiusa", gli ha fatto eco il presidente Enrico Postacchini. Dal palco sono state ribadite le richieste: ripresa del dialogo, stop ai 'T-Days' al sabato e a "questa pseudopedonalità del piffero" e il messaggio implicito al sindaco Merola perché prenda in mano lui la partita, togliendola da quelle del 'talebano' Colombo. "Basta con i capricci di ragazzi immaturi, che abitano a poche centinaia di metri da qua e pensano di potersi muovere solo in bici", l'attacco di Postacchini, che a Merola ha mandato a dire: "Bene se gestisce lui ad interim la mobilità, liberandoci dal 'cinno', ma se pensa di decidere da solo allora stiamo ancora peggio".

Ecco perché i commercianti hanno ripresentato il loro ultimatum: "Entro settembre questa partita va chiusa, non si può ricominciare senza certezze", ha ricordato il presidente di Confesercenti Sergio Ferrari. Anche Marzia Zambelli, portavoce del forum delle associazioni, l'ala dura della protesta, non ha usato mezzi termini: "E' mai possibile che in una città governata dalla sinistra non ci si prenda a cuore la tutela del lavoro? Con un po' di malizia si potrebbe dire che si sta facendo tutto questo per favorire qualcun altro". E ha concluso: "Non siamo contro la pedonalizzazione, ma contro questa. Io con questi tacchi farei una fatica enorme a camminare per la città".

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