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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Friday for Future": corteo partito da piazza XX Settembre, disagi sui viali

Un serpentone nel quale predomina il colore verde quello partito questa mattina e diretto in Piazza Maggiore. Viali bloccati per il passaggio della manifestazione

Quarto sciopero globale per il clima: oggi il corteo "Friday for Future" attraversa la città. Il "serpentone" è partito da Piazza XX Settembre destinazione Piazza Maggiore: ad animarlo tantissimi giovani che stanno attraversando i viali verso Porta San Felice per poi rientrare in centro e raggiungere il Nettuno con lo slogan "Block the Planet". Al loro fianco anche genitori e insegnanti. 

"Al giorno d'oggi il segnale lampante delle contraddizioni che attraversano il sistema capitalistico è il cambiamento climatico. Il peso di quello che è in gioco, e di quello che si rischia in toto come specie umana, come capacità di nostra riproduzione complessiva, è sempre più chiaro. Basta considerare che, oltre ogni catastrofismo, il "tempo  che resta" è sempre più breve. Per alcuni addirittura "il tempo è scaduto" e bisogna agire!" scrivono gli organizzatori sui social. 

Friday for Future: il corteo del 29 novembre

"Non siamo disposti a scendere a compromessi, non vogliamo contrattare,  vogliamo l’attuazione di ogni nostra rivendicazione per garantirci un  futuro, ma siamo consapevoli che lo vogliamo ora, nel presente perché  non c’è più tempo! Per questo grideremo ancora più forte per far arrivare le nostre voci e  la nostra voglia di cambiare ovunque! Invaderemo le piazze, bloccheremo le strade, i posti di lavoro, i luoghi  della riproduzione del sapere stereotipato e asservito al sistema che 
ì sta distruggendo i nostri corpi e i nostri territori finchè non otterremo ciò per cui lottiamo".

La Rete degli Studenti Medi di Bologna in mobilitazione: gli studenti sono scesi in piazza anche questa volta per il clima, ma ora pretendono che il cambiamento parta dalle loro aule. Si rinnova così anche nella giornata di oggi l’impegno di migliaia e migliaia di studentesse e studenti, a fianco a altre migliaia di persone, nella lotta che ormai risulta necessaria a tutti: quella che ha come fine l’avvenire di un cambiamento, concreto e consapevole. 

Il VIDEO timelapse

"I livelli di PM10 misurati in tutte le scuole sono alti. I dati sono davvero allarmanti: davanti alla nostra scuola passano circa 1423 veicoli l'ora, e i PM10 calcolati vanno dai 193 μg/m3 ad un picco di 240. Il limite di PM10 nell'aria per la direttiva UE è 50 μg/m3" dichiarano Jacopo Malaguti e Sara Giuliani, rappresentanti del liceo Sabin di Bologna "vogliamo che sia incentivato il trasporto pubblico, almeno 1300 dei veicoli che passano davanti ai cancelli della nostra scuola contano un solo passeggero. C'è una vera necessità di cambiamento, lo chiediamo per la nostra scuola, la nostra città, il nostro mondo."

Siamo scesi in piazza il 15 marzo, il 24 maggio, il 27 settembre e anche oggi abbiamo gridato che l’emergenza climatica è un dramma tangibile e sempre attuale, ora più che mai. Il conflitto è utile e doveroso, alzare la voce è inevitabile davanti al silenzio delle istituzioni, delle multinazionali, di chi detiene il potere e i mezzi per limitare i danni ma non lo fa per mero rendiconto personale. Con oggi però,” dichiara Alexander Fiorentini, Coordinatore Regionale della Rete degli Studenti dell’Emilia-Romagna “si deve concretizzare anche un altro tipo di percorso: quello che porta la battaglia dentro le scuole”.

“Se l’istituzione scolastica rappresenta il luogo dove la cultura fiorisce per eccellenza, e dove ragazze e ragazzi si formano e acquisiscono la grande responsabilità di essere il nostro futuro allora l’informazione, la presa di coscienza e la mobilitazione verso qualcosa di effettivo e reale devono inevitabilmente nascere da lì”.

“Non basta dare agli studenti la possibilità di partecipare agli scioperi,” continua Fiorentini, “si deve dar loro lo spazio e la possibilità di lavorare su loro stessi e conseguentemente di cambiare le cose. Ribadiamo che non accettiamo compromessi, che o si cambia, o il futuro non ci apparterrà e non potremo fare nulla per riappropriarcene. Allora organizziamo autogestioni, riuniamoci in momenti di sensibilizzazione, battiamoci per l’efficientamento energetico delle strutture, per la riduzione dell’utilizzo di plastica monouso, per i trasporti eco-sostenibili; il futuro è davvero nelle nostre mani, “conclude, “alziamoci in piedi e generiamo il cambiamento.”.

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