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Corteo collettivi. "Danni all'ex Monte di Pietà". Intanto video al setaccio, è caccia ai responsabili | FOTO

Parla l'Ad Conad, dopo il blitz al supermercato che trova posto nello storico edificio. Oggi si lavora per ripristinare i danni. Polizia e Digos intanto stanno esaminando i video delle telecamere di sorveglianza per cercare di identificare i responsabili

E' iniziato sin da questa mattina il lavoro di ripulitura dell'ingresso e della facciata dell'ex Monte di Pietà in via Indipendenza, sede dello store Cond "Sapori&Dintorni", imbrattato di vernice rosa durante la manifestazione dei collettivi. 

Il negozio ieri sera è stato costretto a chiudere in anticipo poichè raggiunto dallo spruzzo di un compressore che gli attivisti avevano al seguito. Sulla facciata sono state anche lasciate alcune scritte. Ora gli imbianchini sono al lavoro e l'ingresso è consentito solo da via del Monte, come polizia e Digos che stanno esaminando i video delle telecamere di sorveglianza per identificare i responsabili. 

Ad Conad: "Siamo fortemente rammaricati"

“Ogni forma di civile protesta, garanzia e cardine della convivenza sociale - dichiara Adamo Ascari, Amministratore Delegato di Conad Nord Ovest – non può trascendere in atti e danni come quelli verificatisi ieri, che hanno colpito e danneggiato larga parte del centro della città e lo storico edificio dell’ex Monte di Pietà dove è collocato il nostro punto vendita e per i quali siamo fortemente rammaricati. Ringrazio i dipendenti del punto vendita, che da subito si sono messi al lavoro per ripristinare pienamente il servizio ai clienti". 

“La nostra azienda – ha aggiunto Ascari – come cooperativa di soci imprenditori radicati sul territorio, conferma il proprio impegno quotidiano al fianco delle migliori realtà ed energie nelle comunità di cui siamo parte: una cooperativa attenta e pronta a dare risposte alle necessità dei cittadini fin nei più piccoli comuni, per costruire, collaborare e condividere, con progetti e iniziative concrete in ambito sociale, culturale e della sostenibilità”.

Via Indipendenza: ripulitura ex Monte di Pietà

Indaga la Digos: telecamere al setaccio

Nel  mirino degli investigatori, non solo l'imbrattamento, ma anche il fantoccio con le sembianze della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, appeso durante il passaggio del corteo su una impalcatura della Torre Garisenda, dando così il via a una pioggia di polemiche da più parti, sindaco Lepore compreso: "La nostra città ieri sera è stata vittima di un gesto di violenza inaccettabile. Come sindaco e cittadino di Bologna- fa sapere Lepore via social- non solo condanno con fermezza, ma chiedo che i responsabili vengano identificati e che provvedimenti seri siano assunti dalle autorità competenti. Non ci può essere tolleranza, né comprensione". Secondo Lepore, esponente Pd, "manifestazioni di questo tipo nulla hanno a che fare con la dialettica democratica. Al contrario, la violenza politica è la morte della democrazia. Cosa che non consentiremo. Non a Bologna", ha scritto in una nota.  

I responsabili, una volta identificati, potrebbero rispondere di imbrattamento con l'aggravante dell'immobile di interesse storico. Quando al manichino appeso sotto le due torri, si potrebbe configurare il reato di oltraggio a corpo politico. 

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