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Cronaca

Le lettere di una rubrica del cuore diventano teatro fuori dal teatro: "L'adolescenza di ieri e di oggi a confronto"

"La Mappa del Cuore di Lea Melandri" nasce da una rubrica seguita dalla giornalista e scrittrice nonché figura fra le più significative del femminismo italiano: il progetto mette insieme realtà virtuale, performance fisiche e i luoghi della cultura

La colonna sonora sono i Duran Duran, l'epoca gli anni '80, la rifessione un confronto fra gli adolescenti di allora e quelli di oggi chiusi nelle loro camerette ad affrontare e combattere problemi e nemici diversi. Protagoniste di questo spettacolo teatrale in realtà virtuale le lettere che Lea Melandri riceveva dalle giovani lettrici della rivista "Ragazza In" per la sua rubrica sui sentimenti intitolata "Inquietudini". E' con questo progetto (che si chiama "La Mappa del Cuore di Lea Melandri") che il collettivo di produzione artistica Ateliersi sperimenta nuove relazioni fra espressioni d'arte e tecnologie portando il teatro fuori dal teatro e trasferendolo nelle biblioteche e i nei musei cittadini, in spazi culturalì. 

Chi è Lea Melandri e cosa aveva di speciale la sua rubrica 

Intanto spieghiamo chi è Lea Melandri e cosa aveva di particolare la sua rubrica. Si tratta di una delle figure più significative del femminismo italiano ed autrice di testi fondamentali come "L'infamia originaria". Lea è saggista, scrittrice, giornalista, protagonista a partire dagli anni Settanta del movimento delle donne italiano. Ha diretto le testate "L'erba voglio" e "Lapis". Così, giusto per inquadrarla. La sua rubrica "Inquietudini" ha di particolare che non venisse data una risposta diretta a chi le scriveva, ma veniva aperto un dialogo con stimoli psicoanalitici, poetici e letterari: "Che mettevano in relazione le diverse voci creando così un primo network sociale fra ragazze e ragazzi che si confrontano attraverso quell'angolo aperto della rivista" spiegano Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, di Ateliersi. 

"La Mappa del Cuore di Lea Melandri": le foto

Una mappa del cuore, ma anche della città: i luoghi di questo viaggio

"L'idea è stata quella di costruire uno spettacolo immersivo, un viaggio emotivo - ha spiegato Menni raccontando il percorso - attraverso le migliaia di lettere che le ragazze le hanno scritto mescolate alle vibrazioni musicali e poetiche proprie di quegli anni. Questo progetto avrà la capacità di proporre contenuti intergenerazionali adatti sia agli adolescenti di oggi, che si trovano a correre un forte rischio di isolamento, sia ai loro genitori, che erano adolescenti negli anni in cui quelle lettere sono state scritte e spedite.  Di fatto si tratterà di un tour che parte l'11 maggio dal DAMSLab per poi proseguire nei musei e nelle biblioteche della nostra città, così come in altri spazi culturali: il MAMbo, il Cassero, Le Serre dei Giardini Margherita, la Biblioteca Sala Borsa Ragazzi, per citarne alcuni". La stessa Lea Melandri ha partecipato alla creazione dello spettacolo. 

"Uno spettacolo portato dentro mentre fuori ci sono delle performance artistiche - spiega Andrea Mochi Sismondi - esplorando la combinazione fra virtuele e fisico. Le location che ospitano tutto ciò (come le biblioteche) diventano i luoghi di produzione del pensiero. Il tutto nasce da una riflessione radicale e collettiva sull'evoluzione delle arti davl vivo nel contemporaneo, soprattutto dopo l'esperienza della pandemia". 

A supportare la partenza de "La Mappa del Cuore di Lea Melandri" c'erano l'Assessore alla cultura del Comune di Bologna Matteo Lepore, il Presidente Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi e il fondatore di Touchlabs Andrea Bortolotti. Fra le riflessione aperte a commento del progetto, Lepore ha sottolineato la centralità del tema dell'adolescenza proprio oggi: "Si parla di un aumento del 30% di autolesionismo fra i giovanissimi e questa iniziativa indaga un punto importante e prosegue una riflessione che era già cominciata e che è stata qui bene interpretata". 

L'evento in sintesi: realtà virtuale e presenza fisica insieme

La mappa del cuore in VR è un progetto che vuole indagare il potenziale delle tecnologie digitali applicate al teatro,  proponendone una fruizione al di fuori dei circuiti canonici.  Lo spettacolo nasce da una singolare rubrica di corrispondenza curata da Lea Melandri, figura di riferimento del femminismo: un modo per riflettere sulle inquietudini adolescenziali di ieri e di oggi.

Il tour partirà l’11 maggio al DAMSLab per proseguire in musei, biblioteche e altri luoghi della città di Bologna: dalle Collezioni Comunali d’Arte alla Biblioteca Salaborsa Ragazzi, dal MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna al Cassero LGBTI+ Center e alle Serre dei Giardini Margherita. Per questi spazi Ateliersi ha pensato a una nuova modalità di visione dello spettacolo, che sarà possibile fruire in maniera virtuale, individuale e gratuita attraverso un’installazione. La postazione di visione è una poltrona girevole collegata con un visore Oculus Quest 2; lo spettatore sarà accolto da una performer che lo guiderà per tutto il tempo dell’esperienza.
Al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e alle Collezioni Comunali d’Arte saranno proposti ai visitatori specifici percorsi tra le opere, in assonanza con i temi dello spettacolo. Nelle biblioteche agli stessi temi verranno collegati dei percorsi di lettura consigliati: una lista di testi che spazia da Louisa May Alcott a Stephenie Meyer, autrice della saga di Twilight, dalle Poesie di Emily Dickinson ad Hunger Games di Susan Collins.
Completano il calendario una tavola rotonda sui temi della drammaturgia (martedì 11 maggio al DAMSLab), tre spettacoli dal vivo (da mercoledì 9 a venerdì 11 giugno all’Arena Orfeonica) e la proiezione del film Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi (mercoledì 16 giugno a Le Serre dei Giardini Margherita)

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