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Cronaca

Marchetti, Lega: 'Via le scritte in arabo dagli ospedali, solo inglese'

'Non è la lingua araba ad agevolare i fruitori e nemmeno li aiuta ad integrarsi'. Caliandro PD: 'Lo straniero porta via il lavoro agli italiani, ora è tenuto anche a conoscere l'inglese'

“Che c'azzecca la lingua araba nella segnaletica degli ospedali dell'Emilia-Romagna?”ovvero "indicare, nelle linee guida del Sistema sanitario regionale, la lingua inglese come unica lingua integrativa all’italiano da inserire nelle nuove installazioni segnaletiche dei nosocomi della regione", in altre parola togliere le scritte in arabo. Così il consigliere leghista Daniele Marchetti alla Giunta di via Aldo Moro "in quasi tutti i Paesi europei l’inglese è la lingua straniera più insegnata negli istituti di istruzione primaria e secondaria” illustra il leghista "non è certo la lingua araba, che spesso troviamo nelle segnaletiche all’interno degli spazi del Servizio sanitario regionale, ad agevolare i fruitori degli spazi e nemmeno li aiuta ad integrarsi".

Al leghista risponde il capogruppo PD in Regione Stefano Caliandro: "Parliamo di quelle fondamentali indicazioni non per incitare alla Jihad, ma per dare importanti indicazioni a malati o parenti di malati - ironizza - il collega Marchetti, però, non è una persona inumana e neppure razzista. Lui è vero che propone la rimozione di tutti i cartelli in lingua araba, ma li vorrebbe sostituiti con eguali in lingua inglese. Sì, perché lo straniero in Italia, non solo ha la colpa di portare via il lavoro agli italiani, diffondere ogni tipo di malattia e di volerci colonizzare a suon di figli che sfornano le loro donne (qui un mix di frasi cult sugli immigrati regolari che risiedono sul nostro territorio), ma d’ora in poi è tenuto alla perfetta conoscenza della lingua inglese", conclude. 

Per Marchetti invece: "La volontà di indurre immigrati da Paesi arabi ad usare l'inglese rappresenta anche uno strumento in grado di facilitare la loro integrazione nella nostra società, giacché non si può pensare che dobbiamo essere noi, a casa nostra, a dover imparare la lingua araba per agevolare il loro inserimento sociale nel nostro Paese”.

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