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Cronaca

Studentessa Unibo vince il concorso ONU e parla al Palazzo di vetro

Con un saggio sull'importanza del multilinguismo e la cittadinanza globale si è aggiudicata la possibilità di tenere un discorso al Palazzo di Vetro dell'Onu di New York

Si chiama Marwa Hagi, è figlia di migranti libici scappati dal regime di Gheddafi, ed è l'unica italiana vincitrice del concorso “Many language, One world” a cui hanno preso parte più di seimila studenti da tutto il mondo. Lo riferisce il Magazine Unibo. 

Studentessa all'Alma Mater, è nata a Bologna e residente a Castenaso, frequenta il corso di laurea in Corso di Laurea in International Affairs ed è stata l'unica italiana tra i 60 studenti premiati al concorso promosso dalle Nazioni Unite dedicato ai temi del multilinguismo e della cittadinanza globale: "Poter mostrare al mondo che l'Italia è diventata multiculturale per me è stato un onore". 

Con un saggio in inglese sull'importanza del multilinguismo e la cittadinanza globale si è aggiudicata la possibilità di tenere un discorso al Palazzo di Vetro dell'Onu di New York, in cui ha parlato della necessità per l'Italia di "collaborare con la comunità internazionale per combattere il traffico umano", sostenendo fortemente l'introduzione dello Ius Soli nel nostro ordinamento. "I figli dei migranti nati in Italia - ha detto - vivono, studiano e lavorano nel nostro paese, fanno parte della società e portano valore. Sentirsi italiani fin da piccoli fa la differenza e aiuta l'integrazione complessiva".

Il suo percorso all'Onu è stato lungo ma enormemente formativo. "Il mio gruppo era sorprendentemente formato sole da donne. Lavorare con loro è stato magnifico, ci siamo aiutate nei momenti difficili e date consigli essenziali nella preparazione dei discorsi". Poi è arrivata la premiazione. "Condividere questa esperienza con tutti i vincitori del concorso provenienti da tutto il mondo e con una conoscenza vasta di diverse lingue, è stato un sogno. Ho fatto tante nuove amicizie e siamo stati un gruppo unito e compatto. Ho sentito di essere apprezzata proprio per la mia identità multiculturale e questo di sicuro mi ha ridato tanta fiducia nelle mie capacità".

Un traguardo che è motivo di orgoglio non solo per Marwa e la sua famiglia ma anche per l'Università di Bologna, la cui identità multiculturale, espressa nei suoi studenti, rappresenta una delle sue maggiori ricchezze. 

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