Gay, il Comune verso il riconoscimento dei matrimoni contratti all'Estero
Così il sindaco, nonostante non vi sia l'approvazione di tutto il Pd. Plauso da Lo Giudice: “Merola in prima fila a sostegno dei diritti delle persone Lgbt”. Zacchiroli incalza: 'Questo passo venga fatto davvero'; Bugani è dubbioso: 'Staremo a vedere'
Dopo il successo del Bologna Pride, che ha visto sfilare l'orgoglio della comunità Lgbt in città, il capoluogo emiliano "si conferma una realtà importante per i diritti civili e per il riconoscimento dei diritti dei gay". Così ha commento il sindaco Virginio Merola riferendosi alla massiccia adesione all'evento. Il Pride, però, ha lasciato uno strascico di polemiche che coinvolge anche l'amministrazione.
Ad esempio il consigliere comunale Benedetto Zacchiroli, del Pd, ha sottolineato in sostanza che il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è più avanti su questo terreno vista l'apertura al riconoscimento dei matrimoni omosessuali contratti all'estero. Zacchiroli "si trasferisca a Napoli", è la replica perentoria di Merola, che però poi assicura: questo passo "lo faremo, andiamo avanti con il nostro programma, sia per quanto riguarda questo tema del riconoscimento dei matrimoni all'estero" che per "tutto quello che è possibile fare legalmente come Comune. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo". Del resto, "siamo la prima città che ha avuto la prima sede storica del movimento gay con il sostegno del Comune. Siamo Bologna, non siamo una delle tante città d'Italia. Da qui è partito il movimento gay, qui è stato fondato, qui ha una sua sede storica che continua a migliorare col tempo, qui- rimarca il primo cittadino- abbiamo appena assegnato una sede bellissima ai trans, dove si svolge un servizio anche molto utile" dal punto di vista sanitario e sociale. "Quindi, noi andiamo avanti- ribadisce Merola- sulla nostra linea di pieno sostegno". Si andrà avanti, dunque, anche se qualcuno nel Pd non è così convinto? "Questa è la posizione della Giunta", mette in chiaro il sindaco.
“Virginio Merola dimostra ancora una volta di essere in prima fila insieme ai sindaci impegnati a sostegno dei diritti delle persone Lgbt”. Apprezzamento da da parte del consigliere del senatore bolognese del Pd Sergio Lo Giudice ( che tre anni fa si è sposato ad Oslo con il suo compagno) per la disponibilità data oggi dal Sindaco a trascrivere all'anagrafe i matrimoni contratti all'estero fra persone dello stesso sesso. “Quella di Merola è una bella risposta alla richiesta di uguaglianza dei ventimila bolognesi che hanno sfilato sabato scorso in città, ha sottolineato Lo Giudice, aggiungendo: "Trascrivere il matrimonio di una coppia gay o lesbica non ha niente di illegittimo, come ha sottolineato anche la recente sentenza del Tribunale di Grosseto. Anche se quelle coppie dovranno aspettare una legge dello Stato per vedere riconosciuti pienamente i loro diritti, la registrazione del loro legame sarebbe un segno importante di accoglienza e inclusione da parte di una città civile ed europea come Bologna”. “Io e mio marito,- ha chiosato il senatore PD- come tante altre coppie bolognesi, siamo pronti a richiedere la trascrizione. A quei renziani della prima ora che si attardano su posizioni moderate faccio notare che Renzi è già passato alla seconda ora, annunciando per settembre una legge che estenda i diritti dei coniugi alle unioni civili fra persone dello stesso sesso e consenta l'adozione dei figli del partner”.
Alle parole del senatore si aggiungono quelle del consigliere Benedetto Zacchiroli - che chiede a Merola e alla sua Giunta richieste concrete e veloci: "Ho alcune richieste , semplici e concrete - ha spiegato Zacchiroli - e per tutte non servono passaggi consiliari, basta un atto amministrativo del Sindaco o della Giunta, per cui si possono fare domani, senza perdere tempo". La prima è appunto quella di procedere, "come già altri sindaci italiani hanno fatto, alla trascrizione anagrafica dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero". La seconda. "Si proceda amministrativamente a ritirare l'obbligo di delega per il genitore elettivo nel ritiro del figlio dall'asilo o dalla scuola chefrequenta se la famiglia si iscrive al registro delle unioni affettive, che inizierebbe così ad avere un senso vero. L'atto permetterebbe inoltre la partecipazione del genitore elettivo all'elettorato passivo nelle cariche scolastiche di rappresentanza."
Ora la palla passa alla Giunta. Vedremo se alle parole di oggi del sindaco seguiranno i fatti. A riguardo sembra scettico il consigliere comunale del M5S - Massimo Bugani - che incalza: ' Il 9 luglio discuteremo finalmente in commissione il mio vecchissimo odg sulle nozze gay, risale a febbraio 2013. Vedremo quale sarà la posizione finale del PD bolognese e soprattutto vedremo quanti e quali emendamenti proporranno al mio testo, un testo in realtà molto semplice che richiederebbe soltanto un'espressione di voto: SI o NO? Signore e signori del PD, siete favorevoli o contrari alle nozze gay?".