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Cronaca

Matrimoni, quale futuro dopo il Covid? La wedding planner: "Più qualità e meno invitati"

L'INTERVISTA. Tiziana Marra racconta un settore che a causa del Covid si è bloccato: "Ci siamo sentiti abbandonati. Abbiamo e stiamo lavorando quattro volte tanto allo stesso costo"

Tiziana Marra è una wedding planner e le abbiamo chiesto di immaginarla come Jennifer Lopez nel film "Prima o poi mi sposo". L'esempio hollywoodiano in effetti è rappresentativo visto che negli USA i contorni di questa professione sono molto più ben delineati rispetto all'Italia, dove ci lasciamo un po' più prendere dall'improvvisazione, anche se in buona fede e con le migliori intenzioni. Questi manager dei matrimoni   hanno e stanno attraversando un periodo molto particolare con un effetto Covid che, anche in questo settore, ha "congelato" il mercato e lo ha cambiato con effetti anche irreversibili. 

"Il virus ha creato una battuta d'arresto durissima che ha messo alla prova la professionalità di chi lavora in questo campo - spiega Tiziana Marra, Wedding Planner & Designer con base a Bologna - in un clima che ci ha fatto sentire abbandonati, essendo stati i primi a chiudere e gli ultimi a ricominciare. Solo da pochissimo e grazie alle pressioni di associazioni di categoria come ad esempio Assoeventi abbiamo avuto una sorta di regolamento da applicare in questa fase tre e probabilmente nella fase 4, con qualche modifica. Ma io sono ottimista e nonostante sia stata dura, penso che ci sia anche un lato positivo in tutto ciò: se è vero che la crisi metterà ai margini tante realtà, è vero anche che le eccellenze verranno ulteriormente valorizzate. Parliamo di un indotto notevole, che nel 2019 ha contato 200 mila matrimoni di cittadini italiani e 9 mila sposalizi di stranieri che hanno scelto il nostro Paese per un momento importantissimo della loro vita". 

Presente e futuro, cosa comporta sposarsi oggi 

Tiziana, per cominciare dunque chiariamo l'identità della sua professione: cosa è davvero un wedding planner e quale è l'equivoco più frequente che riguarda questa professione? Cosa ha dovuto affrontare una figura come la sua durante l'emergenza sanitaria del Coronavirus e con quali ripercussioni?

"Mi fa piacere partire da questo punto perchè a riguardo c'è molta confusione. Un wedding planner è un manager a tutti gli effetti perchè rappresenta di fatto la macchina organizzativa fra personale e fornitori, preparato non solo a livello teorico ma anche pratico su tutte le questioni che riguardano l'organizzazione e la gestione di un matrimonio: dalla ricerca della location giusta alla gestione del budget, dalla competenza in bon-ton alla comprensione delle dinamiche di coppia e familiari che spesso mettono fortemente alla prova i rapporti. Siamo anche un po' psicologi insomma. E poi studiamo design, abbiamo di solito grande esperienza nel campo dell'enogastronomia, forndamentale per il lavoro al menù. Chi di noi (come me) lavora tanto con gli stranieri che decidono di dirsi di sì in Italia conosce le rispettive culture e cerca di far sposare (appunto!) anche quelle, creando eventi coerenti ma contestualizzati. Insomma, le competenze sono tante e costruite negli anni di esperienza".

"Poi posso dire tutto quello che non è un wedding planner: non è la ragazza che lavora in una location e ha buon gusto, non è un fiorista che vende le partecipazioni o la signora del negozio di bomboniere. Lo sottolineo non certo per screditare queste professioni importantissime, ma perchè si tratta di mercati e competenze diverse.

Non dimentichiamo mai che a noi gli sposi affidano il loro denaro ed è una grande responsabilità di cui bisogna essere consapevoli (siamo dei veri e propri amministratori): molti pensano che rivolgendosi a noi i costi lievitino inevitabilmente, ma non è proprio così visto che la nostra conoscenza dei fornitori, dei prodotti (che sappiamo valorizzare), dei gestori, delle location, insieme al nostro know-how fanno sì che il budget venga ottimizzato e gli eventuali intoppi/imprevisti (che spesso hanno un costo) non gravino sulla spesa finale". 

Wedding post-Covid: lo scossone del virus sul mercato degli sposi

E a proposito di intoppi e imprevisti, parliamo a quell'enorme problema che è stato il contagio da Coronavirus e che ha messo a seria prova il comparto dei matrimoni così come tutte le cerimonie e gli eventi aggregativi: "Ci siamo ritrovati a gestire dapprima dei rinvii forzati delle cerimonie che erano calendarizzate proprio sotto lockdown (dalla primavera all'autunno) e poi a delle nuove pianificazioni che hanno spostato praticamente tutti gli eventi al 2021. Io ai miei sposi ho suggerito questa strada e molti hanno seguito il mio consiglio. Naturalmente abbiamo lavorato quattro volte tanto senza (ovviamente) alcuna richiesta economica ai nostri clienti e questo resta una delle criticità riscontrata da me e dai mei colleghi".  

"Buone notizie sull'utilizzo della mascherina. Le indicazioni arrivano (in data 19/06) dalla Puglia, che è una delle regioni d'Italia con più alto numero di matrimoni e un comparto che è stato molto più veloce del nostro per le emissioni delle regole e che sarà fra le prime: è stato stabilito che da luglio non ci sarà più l'obbligo della mascherina per gli invitati alle nozze perchè si presuppone tutta una serie di precauzioni in grado di tenere al sicuro i partecipanti fra liste documentate e distanziamento sociale"

A livello psicologico, da quello che ha potuto riscontrare, cosa è accaduto alle coppie che avevano pianificato il loro matrimonio e che lo hanno dovuto rimandare? 

"Devo dire che c'è stata una grande concentrazione e una grande fiducia nei nostri confronti e molto serenamente la maggior parte degli sposi si è messa nelle nostre mani per l'applicazione delle nuove regole e per la pianificazione delle nuove date. Il matrimonio, si sa, è molto impegnativo per tutta la parte organizzativa, ma devo dire che per quanto mi riguarda con i fornitori siamo riusciti a trovare la quadra anche ampliando le giornate per sposarsi visto il 'fitto' che si registrerà nel 2021: finalmente ci saranno coppie (scelta che io feci ai tempi senza emergenza sanitaria) di sposarsi di venerdì". 

Il caso del matrimonio "infetto" di Bologna 

Abbiamo letto tutti del matrimonio "contagiato" che si è svolto a Bologna e che ha costretto tutti gli invitati alla quarantena. Questo episodio fa riflettere sulle buone pratiche da adottare? Cosa non potrà più essere come prima in tema wedding?"E' stato un case history molto seguito che ha rafforzato l'idea che chi ha rimandato le nozze abbia fatto bene. Perchè rischiare e far rischiare alle persone a cui vogliamo bene? Soprattutto se si arriva da zone particolarmente colpite dal virus e si fa parte di un ambiente sanitario". 

Il futuro: le previsioni dell'esperta

Ci saranno cambiamenti, e se sì quali, come diretta conseguenza del Coronavirus?

"Intanto il distanziamento fra i tavoli. Per me non è una novità perchè io l'ho sempre applicato, soprattutto per una ragione di qualità di mise en place. Anche per quanto riguarda i buffet, certamente non vedremo più assembramenti e file, magari grazie a un'organizzazione diversa dello spazio. E poi la lista degli invitati: i numeri caleranno senz'altro e la festa diventerà più intima. Anche in questo aspetto riesco a trovare un lato positivo. Andiamo verso una maggiore essenzialità". 

Ho iniziato la mia grande passione per il mondo del Wedding tra tulle, pizzi e i merletti dell’atelier di abiti da sposa di famiglia. In seguito ho fatto carriera nel mondo dell’hotellerie a cinque stelle e del management alberghiero. Dopo essermi perfezionata nell’organizzazione e gestione di grandi eventi e matrimoni importanti, ho deciso di creare la m agenzia e di specializzarmi nel Destination Wedding Planning per il mercato straniero come consulente per la realizzazione di progetti creativi ed originali in tutta Italia. Amo creare eventi unici, raffinati ed emozionanti, cuciti sulla personalità e sui desideri dei miei clienti. Parte dei risultati del mio lavoro sono racchiusi nel mio sito www.tizianamarrawedding.it

Tiziana Marra

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