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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Strage di Bologna e Ustica, visita del Presidente Mattarella: "Qui per la verità" | DIRETTA

Prima la messa in cattedrale, poi la visita in Stazione e al museo di Ustica. Zuppi: "I mandanti ci sono, ma coperti". Bolognesi: "Si desecretino gli ultimi atti"

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi è a Bologna per incontrare le associazioni dei parenti e dei familiari delle vittime delle stragi di Ustica e di Bologna. Due attentati a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro: nel primo caso una verità ancora

L'agenda è fitta e concentrata tutta nella mattinata: intorno alle 10:30 Mattarella è alla cattedrale di San Pietro, dove parteciperà a una Messa in suffragio delle vittime, officiata dall’Arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi insieme a un ristretto gruppo di invitati. Successivamente, intorno alle 12:15 è al volta della stazione, nella sala d’aspetto, davanti alla lapide che ricorda la strage. Poco dopo il Presidente ha in programma una visita anche al museo della memoria di Ustica di via di Saliceto, dove dentro un hangar sono custodite le spoglie del Dc9 inabissato. La partenza di Mattarella è prevista per le 13.

Stringenti le misure di sicurezza: per l'occasione sono stati mobilitati circa 200 uomini tra le varie forze dell'ordine, con tanto di artificieri per le bonifiche e tiratori scelti a presidiare tutto il percorso.

Mattarella a Bologna: la diretta della visita

12:45 Il presidente si è recato quindi al memoriale della strage di Ustica, dove ha incontrato la presidente dell'assovittime Daria Bonfietti e ha fatto un breve giro all'interno del museo-memoriale dove sono tenuti i resti del DC9. Al termine della visita il servizio d'ordine ha scortato il presidente all'auto, per la ripartenza verso Roma.

 "Questo museo e' un tempio della memoria che consente di mantenere intatta la memoria della tragedia di Ustica ed esorta a ogni impegno per difendere vita e liberta'".
E' la frase che il presidente ha lasciato sul libro degli ospiti visitando il museo.

Commemorazione al museo memoria di Ustica, Bonfietti: "Primo presidente a Bologna " | VIDEO 

12:29 Mattarella arriva alla stazione di Bologna, alla lapide nella sala di aspetto che ricorda la strage di Bologna. Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione vittime, legge un breve discorso, dove ricorda gli impegni nella desecretazione degli atti utili ad arrivare alle responsabilità sui mandanti dell'attentato.

Mattarella: "Ho solo poche parole da pronunciare: dolore, ricordo e verità. Il dolore per le vittime, vittime assassinate dalla violenza del terrore stragista. Ognuna delle vite spezzate aveva un futuro, rimosso, cancellato". Il ricordo "Per essere vigili per evitare si ripetano avvisaglie strategia del terrore" ma anche della "reazione dei bolognesi in soccorso dei feriti". Infine una esigenza di "piena verità, giustizia, verità completa, perseguita dall'azione giudiziaria, contro ogni tentativo di depistaggio e occultamento. Si faccia di tutto senza alcuna riserva per impegno. la mia presenza qui ha questo significato.

Visita Mattarella, il presidente davanti alla lapide della strage in stazione | VIDEO

12:11 Nei ringraziamenti alla fine della celebrazione Zuppi cita i parenti delle vittime perché "la loro presenza ricorda il dovere che abbiamo nel cercare giustizia, e la loro tenacia nel farlo è un invito per tutti noi". Il cardinale ha ringraziato il sinaco di Bologna e quello di Palermo "molto unito a questa celebrazione" e il presidente Bonaccini. Ora è la volta della visita in stazione.

11:29 Durante l'omelìa, ascoltata da Bolognatoday dalla platea, il cardinale Zuppi ricorda come "La memoria ci fa provare insopportabile ingiustizia della mancanza di verità perché memoria anche di delusioni, di ritardi, di opacità spesso senza volto e senza nome, di promesse non mantenute, di mandanti – che ci sono – protetti dall’ombra di quelle che sono vere e proprie complicità".

Segue poi il messaggio del cardinale: "Tanto dolore può dividere e isolare, generando la sensazione di impotenza, di smarrimento, di insignificanza. Ma il dolore può unire, liberare solidarietà, di ricerca di giustizia e di fraternità. Dobbiamo lottare contro l'oblio del tempo, anche dopo 40 anni non si dimentica". E infine il ringraziamento a Mattarella. "Credo di esprimere -continua Zuppi- a nome di tutti i parenti e di tutti noi un ringraziamento commosso a lei, Signor Presidente, per questo gesto che completa le tante e importanti parole con cui in questi anni lei ha sempre accompagnato la memoria di queste come di ogni strage". Durante l'omelìa Zuppi saluta in platea anche uno degli ultimi sopravvissuti della strage di Marzabotto, Ferruccio Laffi, oggi 92enne.

Celebrazioni Strage 2 agosto e Ustica, il Presidente Mattarella a Bologna

11:17 Intanto dalla stazione giunge la notizia che Piazza Medaglie d'oro è stata chiusa al transito veicolare e pedonale. Si entra solo dagli ingressi laterali.

11:00 E' iniziata la messa a suffragio delle vittime: presenti, oltre le autorità, le delegazioni dei parenti delle vittime delle due stragi. Tutta la platea ha posti distanziati tra le panche: in prima fila il Presidente Mattarella con il governatore Bonaccini.

10:56 Il Presidente Mattarella è giunto in via Altabella, sede della Curia, scortato dal servizio d'ordine. Subito l'incontro con il sindaco Merola e il governatore Bonaccini. Poi il saluto con il Cardinale Zuppi e il momento nel chiostro dello stabile curiale.

Zuppi: "Chi sa parli... aiuti a trovare la verità"

"Fare memoria è doloroso", così è cominciata l'omelia dell'arcivescovo Zuppi, durante la messa in ricordo delle vittime delle stragi della stazione e Ustica. Nel corso del discorso il Cardinale ha voluto ricordare poi i nomi, le persone, dei più piccoli e dei più anziani: Angela Fresu di tre anni e Luca Mauri di sei. Francesco Di Natale di un anno e Giuseppe Diodato, sempre di un anno. Antonio Montanari di 86 e Maria Idria Avati di 80. Paolo Licata di 73 e Marianna Siracusa di 61.

Poi l'accento si è spostato inevitabilmente sulla giustizia. Qui Zuppi ha rammentato le parola del Cardinale Caffarra: “L’uomo è sconfitto quando il crimine resta impunito e il criminale può continuare ad attendere indisturbato ai suoi sciagurati pensieri e forse a preparare altri eccidi. L’uomo è sconfitto quando gli onesti e pacifici cittadini hanno l’impressione di essere senza difesa di fronte all’estendersi della prepotenza e della follia omicida”.  E ha esortato: "Chiediamo ancora che chi sa qualcosa trovi i modi per comunicare tutto ciò che può aiutare la verità, perché anche se scappiamo dal giudizio degli uomini non scappiamo dalla nostra coscienza e soprattutto dal giudizio di Dio". 

Quindi ha concluso aggiungendo: "Da questa memoria, di due tra le ferite più profonde della storia recente del nostro Paese, vorrei sorgesse un impegno rinnovato, personale e comunitario, per l’Italia e per l’Europa tutta, in un momento così grave per tutti che richiede ad ognuno rigore e serietà".

Mattarella:  "Ricordo sarebbe incompletose non accompagnato dalla richiesta di verità piena"

Ognuna delle 85 vittime della strage di Bologna "aveva una storia, una prospettiva di vita, un futuro che è stato rimosso, sottratto loro e cancellato. È stata sconvolta la vita di molti familiari delle vittime. Questo ha indebolito il nostro Paese nella sua società complessivamente privando del futuro i suoi cittadini e di tante persone che erano qui in quel 2 di agosto come queste foto manifestano e ricordano". E' uno dei passaggi del discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver deposto una corona di fiori davanti alla lapide in ricordo delle vittime della strage avvenuta nel 1980 alla stazione di Bologna. "Questo dolore non è estinguibile- aggiunge il capo dello Stato- è una ferita che non puo' rimarginarsi e che per questo chiede ricordo, il ricordo delle vittime innanzitutto e di quel che e' avvenuto per essere vigili, per evitare che si ripeta qualunque avvisaglia di strategia del terrore come quella che allora fu messa in campo. Nel ricordo rientra anche rammentare la reazione di Bologna e dei bolognesi: una reazione immediata di soccorso per i feriti; una reazione civile, determinata, composta, con molta forza a difesa della vita, della libertà e della democrazia contro lo stragismo e contro la strategia del terrore; una reazione che e' stata accompagnata da tutta Italia, che ha rafforzato la nostra democrazia e ha sconfitto lo stragismo e le sue strategie criminali". Mattarella conclude: "Questo ricordo naturalmente sarebbe incompleto e inefficace se non accompagnato, come è stato fatto costantemente in questi anni dai familiari delle vittime e dall'Associazione che li rappresenta, dalla richiesta di verità piena". 

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