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Cronaca

Morto caduto dalla fune, la salma di Matteo Pancaldi rientra in Emilia

Nessuna autopsia sul corpo, la caduta dovuta a un mancato o erroneo aggancio al dispositivo di sicurezza. I funerali in settimana

Sta rientrando in queste ore la salma di Matteo Pancaldi, equilibrista su fune tipo 'Slackline' morto l'altra sera dopo essere precipitato per 150 metri tra le montagne tra Verona e Trento. Il nulla osta è arrivato dalla autorità trentine: non è stata disposta l'autopsia sul 28enne e il caso è stato chiuso.

Secondo i rilievi dei Carabinieri infatti non ci sarebbero cause esterne alla caduta di Pancaldi: il moschettone che lo assicurava alla fettuccia di sicurezza non sarebbe stato agganciato bene, oppure si sarebbe sganciato fatalmente durante le prime fasi della caduta. Probabilmente i funerali verranno annunciati nelle prossime 48 ore.

Pancaldi si trovava, al momento della tragedia, venerdì sera, in comagnia di alcuni amici e colleghi di disciplina. In base a quanto ricostruito il giovane avrebbe perso l'equilibrio mentre era impegnato nella traversata di una lunga fettuccia, tesa tra le guglie dei Denti della Sega di Ala, in zona Corno D'Acquilio, tra Verona e Trento.

Pancaldi, originario di Spilamberto, nel modenese, era molto conosciuto negli ambienti sportivi bolognesi, anche perché tra i fondatori dell'associazione Aics Slackline Bologna, di cui era animatore. Laureato in chimica farmaceutica, Pancaldi scoprì la disciplina mentre era in Erasmus. Il suo profilo social è già stato trasformato in un memoriale, e numerose sono i messaggi di dolore e di cordoglio che si leggono in coda a uno dei suoi ultimi post. "Le giornate, quelle belle" si legge nell'ultimo messaggio, un video girato qualche settimana prima proprio sul luogo dell'incidente

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