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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Via dell'Arcoveggio

Campo nomadi blindato, centri sociali contestano Salvini: scontri, salta la visita

Contestatori davanti a Villa Erbosa ad attendere l'europarlamentare. Fischi e cori anche contro il Presidente del Quartiere, Ara: 'Dovevate impedirgli di venire'. Arriva l'europarlamentare: manifestanti assaltano la sua auto, vengono sbalzati a terra. Salta il "tour" del leghista

Spiegamento di forze dell’ordine questa mattina davanti a Villa Erbosa, dove, nonostante le polemiche dei giorni scorsi, il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini si è presentato per un tour nel campo Sinti (tour voluto dopo l'aggressione della collega leghista, la consigliera comunale Borgonzoni  VIDEO).
Una mattinata ad alta tensione, conclusa con scontri e la rinuncia alla visita del leghista.  

IL LUNGO PRESIDIO PRIMA DELL'ARRIVO. 'Salvini non sei il benvenuto', 'Spazziamo via il razzismo'. Così si legge su alcuni striscioni spiegati da un gruppetto di manifestant(attivisti di collettivi e centri sociali) manifestanti che stamane si è radunato davanti al campo ad attendere l’europarlamentare. Sondecisi a fermare il tour del leghista a Villa Erbosa perchè - come dicono "deve lasciare in pace questa gente e non entrare in casa loro’.

Intanto i primi cori e insulti da parte dei centri sociali sono volati all’indirizzo del presidente di Quartiere, Daniele Ara, arrivato a Villa Erbosa intorno alle 10 di stamane, in attesa di Salvini. ‘Non dovevate permettergli questa visita’ - hanno urlato i manifestanti - e giù appellativi poco "galanti" verso Ara, che si è limitato a rispondere che ‘non è possibile vietare ad un europarlamentare l’accesso ad una struttura pubblica’.
Poi il presidente del Quartiere ha tenuto a precisare che il campo di Villa Erbosa 'fa parte di un progetto complesso di intervento sociale che sia Lega sia Centri sociali non conoscono nel dettaglio. Si tratta di un campo provvisorio. I bambini qui vanno tutti a scuola, sono persone inserite". Infine, chiosa Ara, "Ricordiamo che qui risiedevano due delle vittime della banda della Uno Bianca".
Davanti al campo si sono poi radunati anche alcuni cittadini. "Abbiamo raccolto l'invito della Lega. Siamo per la chiusura di questo posto", hanno spiegato, mentre gli aderenti dei centro socialisti li appellavano come "fascisti e razzisti". "Non siamo militanti della Lega - hanno spiegato i cittadini - siamo solo stanchi che i nostri soldi si spendano così'. 

SALVINI MESSO IN FUGA, SALTA TUTTO. Salvini è arrivato al campo poco prima delle ore 12. Alla vista dell'auto, con a bordo il leghista, che era in compagnia della consigliera comunale Lucia Borgonzoni, gli attivisti dei centri sociali si sono lanciati all'assalto. Alcuni di loro sono saliti sopra la vettura, per bloccargli il passo. Il mezzo ha così accelerato bruscamente, alcuni dei manifestanti sono caduti a terra. Urlano al 'tentato omicidio' gli attivisti mentre l'auto, con a bordo i leghisti, scompare.
P
are che Salvini e il suo seguito abbiano provato ad accedere al campo da altre strade secondarie, anche queste però presidiate dai contestatori. A questo punto avrebbe deciso di soprassedere. Del resto lui stesso, prima dello scontro con i centri sociali, aveva spiegato di essersi fermato nel parcheggio del bingo per confrontarsi con le forze dell'ordine e decidere il da farsi. "Io non voglio casini", aveva assicurato il leader leghista.
La pensa diversamente Ara: "Ha ottenuto quello che voleva, è  l'epilogo scontato di una settimana di provocazioni". Insomma, protesta Ara, "abbiamo perso tempo, abbiamo messo metà delle forze dell'ordine di Bologna qua invece di fare cose piu' utili: "I centro sociali rischiano di far diventare martire un razzista".

Campo Sinti a Villa Erbosa: Salvini contestato dai centri sociali

Salvini, Borgonzoni, Fabbri e Cocconcellihanno incontrato i giornalisti all'Hotel Fiera di via Stalingrado: 'Si tratta di persone note alle forze dell'ordine e anche i cretini che inneggiano alla violenza su facebook, questi li segnaliamo uno per uno' ha detto il segretario federale "questa non è Bologna, Bologna è una città per bene, anche di sinistra, ma che mi stimola".

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