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Casa e Welfare, Asp progetta maxi studentato in via Don Minzoni. "Sull'occupazione? Questioni serie ma liberare l'immobile" | VIDEO

Le parole dell'assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo a margine della conferenza stampa

Un maxi-studentato da 250-280 posti letto, almeno in base agli studi fatti finora (il progetto vincitore sarà selezionato a dicembre nell'ambito del bando internazionale Reinventing cities) in via Don Minzoni. È quanto hanno in mente Asp e Comune per un intero isolato, un complesso da 12mila metri quadrati vuoto da alcuni anni, che si trova accanto al Mambo.

La novità è che ci sono diverse cordate internazionali che hanno presentato proposte per la realizzazione. Entro dicembre le cinque proposte saranno valutate e a quel punto si aprirà verosimilmente la strada verso la realizzazione. Non si conosce ancora la timeline precisa ma, vista l'entità del progetto, si parla di anni.  

"Ci sono diverse cordate in campo e questo ci fa essere ottimisti circa il fatto che superati i vari passaggi di selezione si possa arrivare all'apertura del cantiere", confida l'amministratore unico di Asp Bologna, Stefano Brugnara. In base a quanto deciso dall'azienda, il 30% del complesso dovrà essere destinato ad accesso agevolato.

Non è questo l'unico immobile a cui sta lavorando Asp. Ci sono ad esempio in vista 20 nuovi alloggi protetti per anziani in via Roma, mentre è stato raggiunto un accordo con Acer per poter riqualificare gli stabili col bonus 110%. Per quanto riguarda gli appartamenti vuoti, tema diventato 'caldo' con l'occupazione di via Capo di Lucca, l'Asp ne ha attualmente una sessantina.

"Sull'occupazione di via Capo di Lucca ha detto parole di chiarezza il sindaco – risponde l'assessore interpellato a margine – noi ci aspettiamo che l'immobile venga liberato. Riconosciamo che le questioni che sono state poste sono questioni serissime, che sono priorità per il Comune di Bologna e ci vedono già impegnati per trovare risposte nuove e adeguate".

"Per noi è fondamentale aver sbloccato questo immobile", sottolinea ancora Brugnara, da circa nove mesi in sella all'Asp bolognese. "L'azienda ha un ingente patrimonio immobiliare che deve servire come leva per continuare ad investire sui servizi". "Un modo per avere redditività e rispondere ai bisogni sociali", sottolinea da parte sua l'assessore comunale al Welfare Luca Rizzo Nervo. "C'è una fame assoluta di immobili in città e su questo c'è un cambio di marcia evidente rispetto al recente passato".

Intanto per rafforzare l'azienda alla Direzione Generale è stata 'ingaggiata' Adele Mimmi, fino ad oggi direttrice del dipartimento Welfare del Comune di Bologna, che succederà a Maurizio Ferretti, che comunque rimarrà a lavorare alla riorganizzazione dell'azienda, mentre al Welfare comunale ci sarà un interim di Valerio Montalto, in attesa di un successore.

Il progetto - Quadrilatero (Palazzo Aiuto Materno) tra le vie Don Minzoni, del Porto, Rosselli

Si tratta di un edificio storico dismesso di proprietà pubblica (ASP Città di Bologna) situato in un’area in forte trasformazione legata alla presenza di un polo culturale realizzato negli ultimi anni grazie alla presenza dell’Università, del MAMbo- Museo d’Arte Moderna di Bologna e della Cineteca. Anche questo edificio fa parte del progetto 'Città della Conoscenza” che intende promuovere la realizzazione di un grande ecosistema della conoscenza.

L’edificio si compone di 5 piani fuori terra oltre ad un interrato e ad un sottotetto, per un totale di circa 10.800 mq di superficie lorda. Il progetto è finalizzato a innescare forme di abitazione collaborativa in particolare fra studenti universitari e ricercatori/artisti in residenza. Si prevede un’articolazione degli spazi domestici e comuni, che potranno essere flessibili nel tempo (coworking, sale studio, fab lab etc.), e prevedere forme di apertura al quartiere. Il piano terra deve essere ‘attivo’ e includere servizi e usi sostenibili per la comunità.

La sfida del progetto sarà l’integrazione delle nuove modalità d’uso del patrimonio con nuovi requisiti di sostenibilità in un contenitore edilizio che deve essere conservato.

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