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Cronaca

Medici no vax, 10 sospesi con 8 rimpiazzati, Lepore: "Tema di estrema importanza"

Designato il tavolo di medicina generale presso confrenza sociosanitaria metropolitana: "Mancano medici per il territorio, occorre riorganizzare"

Otto medici sostituiti su dieci sospesi perché in qualche modo non in regola con la disciplina sulla profilassi relativa al Covid 19. Sono le stesse Ausl di Bologna e Imola a fornire il dato, nella comunicazione dell'istituzione del tavolo di medicina generale presso la conferenza territoriale sociosanitaria metropolitana - Ctssm.

Nel dettaglio l'Ausl di Bologna è riuscita ad individuare soluzioni per sette dei nove medici di medicina generale sospesi perché non vaccinati, così come Imola ha fatto per l'unico medico di base sospeso, "al fine di garantire l'assistenza primaria a tutti gli assistiti".

Sui medici generali il tasto dolente sono le adesioni. Dal 2016 al 2021 si è passati da 582 a 515 nomi disponibili in ruolo per Bologna, e dai 94 ai 91 per l'Ausl di Imola), acuitasi con l'accelerazione delle richieste di pensionamento durante l'emergenza Covid.

Finora si è tamponato il problema con incarichi temporanei ma anche, in alcuni casi, grazie alla disponibilità di alcuni medici titolari ad aumentare il numero degli assistiti da 1.500 a 1.800. L'Ausl di Bologna, a fronte di 59 "zone carenti" (posti per titolari) pubblicate nei primi nove mesi del 2021, ne ha assegnate 46; mentre per le restanti 13 sono stati attribuiti 12 incarichi provvisori in attesa di individuare medici titolari.

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Mancano i medici di base

Ad Imola su cinque posti al bando, sono stati due quelli andati deserti, ma in aree in cui non sussisteva carenza, mentre in un solo caso si è sostituito un titolare, che ha comunicato il recesso, con un incarico provvisorio

"Come sindaco sento il dovere di porre questo tema per la sua grande importanza- sottolinea il presidente della conferenza Matteo Lepore- che ha una forte ricaduta sulle persone. I medici di medicina generale rappresentano un presidio fondamentale sul territorio per la tutela della salute delle cittadine e dei cittadini; perciò, a partire da questo tavolo e insieme ai sindaci della città metropolitana, faremo tutto il possibile per ottenere che tutte le istituzioni interessate trovino le soluzioni migliori e più veloci".

Per Lorenzo Roti, direttore sanitario dell'Ausl di Bologna, serve una "profonda riorganizzazione dell'intera medicina territoriale con il coinvolgimento di tutti i suoi interlocutori". L'Ausl intende "sostenere il percorso di formazione dei giovani corsisti attraverso una maggiore integrazione nell'attività strutturata dei medici di medicina generale esperti e già titolari, sia nel favorire accordi specifici che facilitino la medicina di gruppo, non solo quale strumento di coesione ma anche di promozione di una cultura condivisa che tanto può giovare sia ai professionisti stessi che soprattutto agli assistiti".

Le aziende sanitarie, sottolinea da parte sua il direttore generale dell'Ausl di Imola Andrea Rossi, "devono essere in grado nel prossimo futuro di condividere con i medici di medicina generale innovative soluzioni organizzative, tecnologiche e logistiche in grado di incentivare l'assistenza di prossimità, anche nei territori più lontani dai centri, implementando tutte quelle reti che favoriscono la centralità del paziente e rafforzano la professionalità dei medici".

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