Mediterranea partita da Bologna. Le voci di chi viaggia sui mezzi della Ong | VIDEO
Sei van e tre pullman partiti dal capoluogo emiliano per portare aiuti umanitari e condurre in Italia famiglie in fuga dalla guerra. La promessa: "Nessuna distinzione di nazionalità"
È partita da Bologna la missione umanitaria verso l'Ucraina di Mediterranea, la ONG con sede nel capoluogo emiliano nota soprattutto per i salvataggi dei migranti in mare. Sei van e tre pullman carichi di ogni bene di prima necessità arriveranno domani a Medyka, al confine tra Polonia e Ucraina, e proveranno poi ad entrare a Leopoli. Nel viaggio di ritorno il convoglio porterà in Italia delle famiglie di rifugiati “senza distinzione di nazionalità”, come sottolineato dalla Presidente di Mediterranea Vanessa Guidi.
Ad accompagnare la partenza dei mezzi di Mediterranea anche l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo e la vice sindaca Emily Clancy: “Siamo vicini alla missione di Mediterranea, da tempo impegnata con i salvataggi in mare ma anche, come lo chiamano loro, con “l’equipaggio di terra”, nel fare sensibilizzazione e riflettere sui fenomeni migratori. Tutto questo in un’ottica attivamente antirazzista: abbiamo visto dei profughi fermati al confine con la Polonia perché non sufficientemente ucraini – conclude la vice sindaca – e questa dinamica ci preoccupa molto. Esserci, per il Comune, è di enorme importanza”. Tra i volontari c'è invece Enrico, un medico che ha scelto di partire per aiutare chi è in fuga dalla guerra: "Non c'è molto da dire: uno si guarda allo specchio e decide di partire. Sono un medico, cosa dovrei fare?". Con lui Sara, una giovane attivista romana dello spazio sociale autogestito "Casetta Rossa", anche lei volontaria per Mediterranea: "È difficile immaginarsi cosa troveremo lì una volta arrivati, ma la nostra realtà è il nodo romano di Mediterranea e quindi, quando abbiamo saputo della missione, ci siamo attivati per dare il nostro contributo".