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Cronaca

Mense scolastiche, genitori: 'Le tariffe che paghiamo sono più alte del costo del pasto'

Basta 'promesse' ora i 'fatti', così l'osservatorio mense tra le cui richieste c'è quella di garantire una maggior qualità del cibo e un sistema di rilevazione delle presenza più semplice, che permetta realmente di pagare solo i pasti consumati

Basta 'promesse' ora i 'fatti', così i  genitori dell’Osservatorio Mense Scolastiche si rivolgono all'amministrazione comunale alla vigilia della Commissione Consiliare convocata per il prossimo 17 luglio, nella quale si discuterà  del nuovo sistema tariffario di refezione scolastico dell’anno 2013/2014 e il bando di gara per il servizio del prossimo anno.

"Dopo l’incontro con il Sindaco Merola dello scorso 16 maggio, le cose non sono certo cambiate, anzi i genitori sono pronti a vigilare e chiedono fermamente che le tante promesse ricevute in questi mesi si tramutino in fatti e in un concreto cambiamento del servizio di refezione scolastica dei prossimi anni". Così sottolineano, rinnovando le loro richieste, che vertono intorno alle tariffe del pasto e al conguaglio per le famiglie. "Dalle informazioni finora ricevute dai dirigenti comunali relativamente alle tariffe - informano i genitori in una nota -  è emerso che il massimo tariffato a pasto dal Comune è considerevolmente più caro dei costi sostenuti dal Comune stesso". La richiesta è dunque che la Commissione Consiliare approvi una "proposta di conguaglio congrua ed equa con modalità e tempistiche rapide per i maggiori costi sostenuti dalle famiglie".

Quello che si aspettano i genitori è anche un nuovo sistema tariffario, che riparta dai costi effettivi sostenuti dal Comune e che differenzi tra costi del servizio da porre in capo alle famiglie e costi che vanno posti a carico della fiscalità generale, con un sistema di esazione che elimini la quota fissa convertendosi ad un sistema a consumo puro.

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Sotto accusa anche il sistema di rilevazione delle presenze. Dal confronto tra la scuola dell’infanzia statale e quella comunale, risulta che la percentuale di assenze è di molto superiore in quelle comunali. L’analisi di questo dato - sottolinea l'osservatorio mensa - ha messo in evidenza che i genitori  delle scuole statali non segnalano l’assenza in parte per la macchinosità del sistema e in parte, presumiamo, perchè le famiglie con redditi Isee bassi o esenti trascurano di segnalare il mancato uso del servizio. Il risultato di questo doppio sistema di rilevazione produce, paradossalmente, che nelle scuole comunali vengono segnalati problemi di quantità mentre nelle scuole statali vengono prodotti pasti che poi non vengono consumati e quindi sprecati." La richiesta quindi è che ci sia uniformità nel sistema di rilevazione che equipari le due tipologie di utenti con un sistema che gravi sul servizio e non sui genitori.

Infine il nodo del futuro bando di gara. "L’affidamento diretto scelto per il prossimo anno, come promesso dal Sindaco, dovrà contenere previsioni di aumento della qualità del cibo: bio almeno al 70% delle tipologie alimentari con obiettivo del 100% come da legge regionale e nazionale, riduzione della plastica, tracciabilità alimenti, trasparenza, più efficaci sistemi di controllo, anche partecipato. Su questi punti non accetteremo nessun passo indietro". Inoltre - chiosano i genitori - "deve essere prodotto con estrema attenzione e sulla base dell’esperienza passata un Piano Economico-Finanziario preciso ed un contratto stringente che non permetta di ripetere le “storture” di questi ultimi anni; ricordiamo inoltre che il Sindaco si è impegnato pubblicamente ad accettare le richieste dei cittadini sia sull’imporre un tetto agli utili sia ad inserire la  clausola di salvaguardia nel contratto, entrambi presenti in altri contratti stipulati da altre amministrazioni comunali."

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