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Cronaca

Mense scuola, nuove tariffe: le famiglie risparmieranno 175 euro

Pasti bio e sconti più alti per chi ha più figli. Il costo massimo per un pasto scende a 5,20 euro. Ecco tutte le novità per il servizio di refezione scolastica

 Da settembre la refezione scolastica costerà alle famiglie bolognesi 175 euro annui in meno, la qualità dei pasti sarà più alta e chi ha più figli potrà contare su sconti maggiori rispetto al passato. Questo quanto annunciato oggi alla conferenza stampa per illustrare il nuovo servizio di refezione scolastico dopo che il Comune ha scelto di esternalizzarlo.

L'aggiudicazione dell'appalto per il quinquennio 2015-2020 all'Ati (Associazione temporanea di imprese) formata da Elior e Camst (gli ex soci privati di Seribo, che ha gestito il servizio fino ad oggi) "fa risparmiare al Comune 3,5 milioni di euro, tutti restituiti alla collettività sotto forma di abbassamento delle tariffe", spiega il sindaco Virginio Merola, aggiungendo che "mediamente le tariffe sono ora ribassate del 20%, il costo massimo per un pasto è di 5 euro e 20 contro i 6,70 di prima, e viene anche superato il vecchio sistema che prevedeva una quota fissa mensile e una a pasto consumato, introducendo una tariffa unica a pasto consumato".

Lunedì, inoltre, "sarà discussa in Consiglio comunale la variazione di bilancio, che permetterà di partire con i mutui per i nuovi centri pasto". Centri pasto che saranno centrali per garantire un miglioramento del servizio perchè, fa sapere l'assessore alla Scuola Marilena Pillati, "avendo deciso di utilizzare una percentuale di prodotti bio superiore al 90% e materie prime di filiera corta, e avendo optato per un nuovo sistema di confezionamento pasti, la costruzione di un nuovo centro che sostituirà quello di Erbosa e l'ammodernamento delle attrezzature in quello di Casteldebole costituiranno un passaggio importante per offrire un servizio di maggior qualità".

Ma le novità non finiscono qui: infatti, dice l'assessore, "da quest'anno ci saranno delle verifiche periodiche del gradimento da parte dei bambini, oltre a incontri mensili con i genitori per valutare il funzionamento del servizio". Inoltre "sono previsti un piano di formazione del personale e un programma di educazione ambientale e alimentare per i bambini, che deve partire proprio dalle mense".

Dal punto di vista economico, le nuove tariffe sono calcolate sulla base di 15 fasce Isee: la più bassa va da 0 a 2.999 euro, e comporta il pagamento di 50 centesimi a pasto, mentre la più alta è quella superiore a 25.000 euro, per cui vale la tariffa massima di 5,20 euro a pasto.

Rimodulati anche gli sconti per chi ha più figli, che per chi ha un'Isee inferiore a 9.000 euro sono del 30% per il primo figlio, del 60% per il secondo e del 90% dal terzo in avanti, percentuali che scendono a 20, 50 e 80% per la fascia da 9.000 a 18.999 euro e a 15, 40 e 75% da 19.000 a 29.999, mentre fino ad oggi chi aveva un Isee inferiore a 30.000 euro poteva godere di sconti del 10, 20 e 30%.

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