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Cronaca

Scuola, genitori ed enti in spedizione nelle cucine

Ribò, la società che da quest'anno gestisce i tre centri pasto cittadini ha organizzato una visita per raccontare, con la voce dei lavoratori, come si studia, si organizza, si cucina il pasto che poi va in mensa

Una ''gita'' nelle cucine che ogni giorno preparano il pranzo per i bambini delle scuole bolognesi, per raccontare, con la voce dei lavoratori, come si studia, si organizza, si cucina il pasto che poi va in mensa. Con la volontà di far capire a tutti, dai bimbi, ai genitori, le commissioni mensa, le istituzioni che "sano è anche buono".

Ecco perchè ieri, Ribò, la società che da quest'anno gestisce i tre centri pasto cittadini ha organizzato una visita in tutte e tre le cucine. Quella di Casteldebole, quella del centro pasti Erbosa e nuovo Fossolo, con alla guida, i direttori dei centri: Giampaolo Zuntini, Antonella Venturi e Valeria Sansone. Accanto a loro anche i vertici dell'ati RiBò con Andrea Legato (Gemeaz-Elior) e Sandro Pecci (Camst-La ristorazione italiana).

L'iniziativa è servita anche per dare le cifre di Ribò, che conta in tutto 400 persone, tra cui 83 cuochi e addetti alla preparazione dei pasti (e 14 per le diete), 16 impiegati negli uffici e 230 scodellatori (con 80 nuovi assunti). Sono loro a produrre ogni giorno 18.900 pasti (676.800 da inizio anno scolastico), con ben 2.953 diete certificate (853 sanitarie e 2.100 etico-religiose). Dei prodotti utilizzati, il 90,2% è biologico, il 23,4 dop o igp, l''83,5% di filiera corta, il 5,9% equosolidale, il 6% lotta integrata. Intanto, Ribò ha aggiunto alla tavola dei bimbi delle nuove proposte decise tramite percorsi partecipati con l''ufficio scuola, la commissione mensa, il Sinam e l'Ausl. Si tratta di 26 piatti "sperimentali" che saranno valutati dagli stessi alunni e che contano nove primi, altrettanti secondi e otto merende. Infine Ribò ci tiene a far conoscere a tutti come ci si comporta in azienda per la sicurezza dei bambini. In caso di problemi, la scuola, gli insegnanti o gli scodellatori segnalano il fatto al centro pasti che poi attiva Ausl, Comune e Nas.

L'azienda, in una nota, sottolinea che l'idea cardine che contraddistingue e accompagnerà RiBò per la sviluppo della gestione delle mense "è la trasparenza", grazie a "uno scambio e un'attenta partecipazione delle istituzioni cittadine nelle varie tappe". Ribò assicura poi la volonta'' di "ricercare un miglioramento continuo con azioni e strumenti condivisi che rendano tutti più consapevoli e partecipi delle importanti scelte che ci sono dietro un menù". Ogni nuovo piatto, infatti, viene studiato e, una volta superati i testi di qualità, viene proposto e, nel caso, migliorato "perchè l'idea da sfatare è che se è sano non è buono". Un esempio, è la scelta di inserite nuove materie prime quest'anno, come la quinoa o il miglio. Per educare i bambini al mangiare sano, infine, Ribò si è inventato una mascotte della ristorazione scolastica. Un rinoceronte che si chiama appunto Ribò e che racconterà tante storie e curiosità sulla cucina, sui cibi, la loro storia e chi li lavora e li porta in tavola ai piccoli. Tra le novità di quest'anno, l'azienda segnala anche la nascita di un nuovo portale (riboscuola.it), per condividere le informazioni sulla refezione scolastica e il suo funzionamento. Le prime sezioni del sito arriveranno già da fine gennaio. 
 

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