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Vestiti, scarpe e borse false: "Cucivano i loghi con macchine tecnologiche"\VIDEO

La maxi operazione della Guardia di Finanza ha coinvolto 26 persone, italiane e straniere. Uno dei laboratori era a Bologna

Etichette false, loghi contraffatti, stamperie, macchine da cucire ad hoc e laboratori di produzione. Merce importata da Cina e Turchia, poi rivenduta sul Marketplace di Facebook. Così la Guardia di finanza ha denunciato 26 persone - italiane, senegalesi e marocchine - accusate di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione e vendita di prodotti. L'inchiesta è partita da Bologna per poi allargarsi a tutto lo Stivale. Tre i laboratori clandestini nei quali la banda operava, uno si trovava a Bologna.

"Assemblavano e rifinivano gli oggetti neutri - spiegano le fiamme gialle - importati dall'estero o da altri italiani e senegalesi, per poi rivenderli online dichiaratamente come falsi. Parte di questa merce finiva anche sulle bancarelle di via Indipendenza".

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