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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Raduno alpini e molestie, l'ex sindaco Merola: "Sopraffazione e becero maschilismo"

Virginio Merola, anche lui "penna nera" durante il servizio militare, invita le vittime a denunciare

"Quanto avvenuto al raduno nazionale degli Alpini, con gli episodi di molestie e violenze verso le donne non va taciuto, ma condannato. Le donne hanno raccontato in uno spazio libero e l'unica risposta non può essere 'andate a denunciare' ". Così l'ex sindaco di Bologna Virginio Merola su Facebook che condanna le molestie riferite da diverse donne in occasione del raduno del corpo degli Alpini tenutosi a Rimini nello scorso fine settimana. 

"Non è possibile che siano tollerati comportamenti di sopraffazione e di becero maschilismo - continua Merola - Non devono essere tollerati dall’opinione pubblica come dall'associazione nazionale. E non da me, che ho fatto l’alpino nel servizio militare. Il valore e la riconoscenza che dobbiamo ai militari e ai tanti volontari del corpo degli Alpini è un argomento in più perché si condannino i comportamenti maschilisti e si lavori durante i raduni e nella vita associativa perché non si ripetano".

"I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all'opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni". Ha commentato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, all’Ansa sui casi di violenza denunciati in occasione del raduno di Rimini. "È sbagliato - aggiunge - fare generalizzazioni, ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni".

Alpini: "Prendiamo le distanze, ma nessuna denuncia"

Da parte loro, gli alpini, tramite la loro associazione - Ana - prendono le distanze e condannano tali comportamenti "stigmatizzandoli, dai comportamenti incivili segnalati, che certo non appartengono a tradizioni e valori che da sempre custodisce e porta avanti - scrivono in una nota - al tempo stesso, però, sottolinea che, dopo gli opportuni accertamenti, risulta che alle Forze dell’ordine non sia stata presentata alcuna denuncia", mentre, da quanto di apprende, sarebbero partite le prime denunce. Sempre Ana "rileva poi che quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione, che però non possono certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la Patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall’Adunata: messaggi che sono emersi in tutta la loro essenza sugli striscioni portati in sfilata domenica, con oltre 75mila penne nere provenienti da tutto il mondo".

L’Ana fa anche notare "che ci sono centinaia, se non migliaia, di giovani che pur non essendo alpini, approfittano della situazione: a costoro, per mescolarsi alla grande festa, basta infatti comperare un cappello alpino, per quanto non originale, su qualunque bancarella. Un occhio esperto riconosce subito un cappello “taroccato”, ma la tendenza è nella maggior parte dei casi a generalizzare. La grandissima maggioranza dei soci dell’Ana, poi, a causa della sospensione della leva nel 2004, oggi ha almeno 38 anni: quindi persone molto più giovani difficilmente sono autentici alpini" continuano "L’Associazione Nazionale Alpini, per quello che le penne nere sono e rappresentano, ritiene quindi ingeneroso e ingiustificato veicolare un messaggio che associa la figura dell’alpino a quegli episodi di maleducazione. Gli alpini in congedo sono quelli che hanno scritto e continuano a scrivere pagine intense di sacrificio, amore e solidarietà, come testimoniano ad esempio i 5,4 milioni di ore di lavoro volontario prestate in un anno durante l’emergenza Covid, e che si impegnano a trasmettere i loro valori ai giovani, così come accade nei Campi scuola, che anche quest’anno saranno organizzati in tutta Italia per ragazze e ragazzi dai 16 ai 25 anni". 

(Foto Rimini Today)

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