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Cronaca

Energia, metano per auto? “Dà molte chance, renderle concrete”

BOLOGNA – Le opportunità offerte dal metano per auto? “Sono tante, sulla carta. Chiaro che poi renderle applicabili è un altro paio di maniche“. Utilizzando le parole della presidente Licia Balboni, è lungo questa rotta che viaggia il convegno “Mutamenti in corso” organizzato da Federmetano, che si è svolto oggi a Bologna per fare il punto sulle evoluzioni normative, tecniche e fiscali del settore: “Abbiamo superato le 150 persone. Una partecipazione al di là di tutte le aspettative”, è soddisfatta Balboni a conclusione dei lavori.

Convegno 

Il convegno, all’ottava edizione, coincide con il 70esimo anniversario della federazione nazionale che associa oltre 300 tra distributori e trasportatori di metano. “Dal dibattito che è uscito oggi Federmetano ha potuto trarre un po’ di conclusioni”, afferma Balboni, in un momento in cui “sicuramente il metano per auto è sulla bocca di tutti, sia come biometano che come metano liquido”.
Tra le novità affrontate oggi, c’è il decreto sul biometano approvato un mese fa: “Ha chiarito dei punti, per esempio sulla bancabilità e sui Certificati di emissione di consumo (Cic)”, segnala la presidente, ma allo stesso tempo “presenta ancora qualche punto oscuro, come ci è stato delineato da Piero Mattirolo di Agroenergia. Ma confidiamo che possa essere percorso appieno”.

Metano liquido 

Poi c’è il metano liquido, che “sta galoppando- afferma Balboni- con immatricolazioni a due cifre per i mezzi pesanti, percorrenze fino a 1.500 chilometri e un numero di punti vendita intorno ai 40 previsti per il 2018?. Però ci sono anche “gli aspetti negativi, che riguardano un calo delle immatricolazioni ormai da due anni e purtroppo anche un calo dei consumi. Questo- spiega Balboni- perchè alcuni costruttori nazionali ci hanno abbandonato e altri hanno esaurito le auto in vendita per il primo semestre 2018".
Quindi in realtà “la richiesta c’è, ma non viene parimenti coperta dall’offerta“, rimarca la presidente di Federmetano. Il convegno, poi, ha trattato anche “temi spinosi, come la fatturazione elettronica e i corrispettivi elettronici, che vedono alcuni dei nostri associati in forte difficoltà. Non dimentichiamo che molte nostre aziende associate– continua Balboni- sono microimprese con pochi addetti e il doversi strutturare rispetto a una fiscalità così stringente e complessa le obbliga ad investimenti altissimi”. Su questo tema Federmetano “già richiesto una deroga, una dilazione di tempo rispetto all’applicazione della Legge di stabilità dall’1 luglio 2018, dando alcuni mesi, ma probabilmente- teme Balboni- il ministero dell’Economia all’1 luglio richiederà la fatturazione elettronica. Per quanto riguarda i corrispettivi elettronici, si parla di benzina e gasolio, aspettiamo che ci siano chiarimenti rispetto al metano e al gpl”.

Self service

C’è poi il capitolo self service. Tra gli operatori presenti in sala, solo due o tre ci hanno già provato e i risultati non si vedono: il volume dell’attività è “pari a zero” o comunque “molto basso”, segnalano i diretti interessati. Anche qui, ci sono diverse novità con cui confrontarsi. “Il nuovo decreto self service è ancora al vaglio del Comitato tecnico centrale dei Vigili del fuoco”, spiega Balboni, ricordando che Federmetano ha “lavorato a questo tavolo tecnico fin dal giugno dello scorso anno”. In quel contesto, “soprattutto Snam oltre a Federmetano- riepiloga Balboni- si è battuta per un più ampio utilizzo ed una semplificazione del self metano. Non dimentichiamo infatti che esiste già, con un decreto del 31 marzo 2014, la possibilità di applicare la modalità self service non presidiato”.
“Alcuni nostri associati, dei pionieri- continua Balboni- hanno cercato di metterla in atto ma con scarsi risultati perchè era molto stringente, con molti lacci e lacciuoli”. Ora, la nuova disciplina prevede “aspetti positivi” che, ad esempio, “riguardano lo scarico di responsabilità sull’utente rispetto all’omologazione e alla verifica del serbatoio e alla presa in carico della sua formazione”, commenta la presidente di Federmetano, segnalando anche il passaggio dal pulsante “a uomo morto” da tenere premuto per tutto il tempo del rifornimento ad un più semplice pulsante a ritenuta. Tra gli aspetti negativi, invece, c’è “la formazione degli addetti del settore, che dev’essere sempre molto approfondita rispetto a quella dell’utente finale”, conclude Balboni.
Stefano Franciosi, vicepresidente di Federmetano, si sofferma sulle opportunità della fornitura di biometano extra rete, alla luce del decreto del 20 marzo scorso sull’utilizzo dei carri bombolai: un canale che può dimostrarsi “economicamente vantaggioso, più veloce e senza tempi morti”, assicura Franciosi. “Il nostro comparto, sia per il biometano del compresso che per la parte del liquido- aggiunge Franciosi- può dare un supporto significativo allo sviluppo” del settore.
Luca Paganelli, invece, presenta un caso di studio per illustrare le possibili applicazioni nel comparto degli strumenti introdotti dall’Impresa 4.0: molti di questi concetti “sono applicabili ai distributori di carburante ed è importante introdurre l’innovazione tecnologica anche nel nostro settore, per migliorare l’efficienza, la gestione e gli interventi di manutenzione”.

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