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Cronaca

Ispezione in carcere a Ferrara: trovato un microtelefono in possesso a un detenuto

La procura: primo caso dall'introduzione dell'articolo 391 ter c.p. che punisce l'accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

Un altro micro-telefono trovato in carcere. questa volta, dopo il tentativo alla Dozza, è toccato all'istituto penitenziario di Ferrara essere interessato da una indagine della Procura della Repubblica di Bologna, che con la collaborazione della Direzione distrettuale antimafia, il Nucleo investigativo della Polizia penitenziaria, la Squadra mobile e con il supporto della Polizia Penitenziaria di Ferrara, ha rivenuto un apparecchio telefonico, nella fattispecie in microtelefono, dimensioni ridotte ad alcuni centimetri.

L'indagine del pm Roberto Ceroni è stata condotta nelle sezioni riservate ai condannati con ergastolo o elevato fine pena. Il possessore, detenuto di nazionalità albanese, con un rilevante spessore criminale che opera principalmente nel traffico di stupefacenti, è stato colto durante l'utilizzo e per questo tratto in arresto in flagranza. Dell'arrestato ora si occupa il pm di turno della procura di Ferrara

Via Garibaldi fa sapere che l’arresto odierno "risulterebbe essere il primo caso dopo la recente l'introduzione dell'articolo 391 ter c.p. che punisce l'accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. Tale condotta, che diventa penalmente rilevante è quello di chi, in maniera indebita, procura a un detenuto un telefonino o un altro dispositivo che gli consente di effettuare comunicazioni con l'esterno. È reato, in forza della medesima disposizione, anche il comportamento di chi consente a un detenuto di utilizzare indebitamente uno strumento telefonico e quello di chi lo introduce nell'istituto penitenziario al fine di renderglielo disponibile e integra l'ipotesi delittuosa anche il detenuto che riceve o utilizza indebitamente il telefonino. La pena prevista per il reato di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti è quella della reclusione da uno a quattro anni".

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