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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via dell'Indipendenza

Fantoccio Meloni a testa in giù, 12 misure cautelari per gli attivisti del Cua

Il corteo a novembre scorso, quando imbrattarono anche l'Ex monte di Pietà

Obblighi di firma e divieti di dimora. Sono le misure cautelari disposte nei confronti di 12 attivisti del Collettivo universitario autonomo (Cua) e del Laboratorio Cybilla in relazione ai reati commessi in occasione dell’occupazione dello studentato di via Serlio il 19 ottobre 2022, e durante il corteo 'Parade per una vita bella vol.2' organizzata dagli stessi indagati il 10 novembre 2022. 

Durante il corteo a novembre  hanno appeso a testa in giù un manichino della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oltre a scritte sui muri e altri imbrattamenti, tra cui il supermercato Conad in via Indipendenza, all'Ex Monte di Pietà.

Oggi dunque le perquisizioni e le misure cautelari eseguite dalla Digos. "Un gesto di violenza inaccettabile", lo aveva definito il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, condannando l'accaduto. 

I provvedimenti cautelari, che consistono in due divieti di dimora e dieci misure dell’obbligo di firma, sono stati emessi all’esito di una attività d’indagine della Digos per ii fatti commessi. L’attività d’indagine svolta mediante la visione di numerose immagini e la ricostruzione dei fatti ha consentito di individuare gli attivisti indagati per vilipendio, minaccia aggravata, violenza privata aggravata, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e accensione di fumogeni.

Per 11 attivisti l’attività d’indagine ha riguardato anche l’occupazione dello studentato di via Serlio che ha portato alla contestazione del reato di invasione arbitraria di terreni o edifici ed violenza privata in concorso.  

L’attività di perquisizione ha interessato anche agli spazi illegalmente occupati e direttamente collegati ai reati contestati agli indagati, di proprietà dell’Università, ubicati nella zona universitaria.

"Abbiamo rispetto per il lavoro delle forze dell'ordine, quindi lasciamo che le indagini proseguano". Così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, sulle 12 misure cautelari nei confronti degli attivisti dei collettivi che nel novembre scorso appesero a testa in giù un pupazzo con le fattezze di Giorgia Meloni da una impalcatura nel centro storico.

"Apprezziamo il lavoro che la Procura sta facendo - aggiunge il sindaco - perché non bisogna lasciare nulla al caso. Credo che in questo momento le istituzioni a Bologna siano molto unite e stiano lavorando benissimo".

L'Alma Mater valuta provvedimenti disciplinari

L'Alma Mater di Bologna verificherà se ci sono gli estremi anche per provvedimenti disciplinari a carico degli esponenti dei collettivi per i quali sono state disposte misure cautelari per il fantoccio con le sembianze della premier Giorgia Meloni appeso a testa in giù sotto le Due torri il 10 novembre scorso.

"Siamo stati informati delle azioni che ha fatto la Questura- commenta il rettore Giovanni Molari, questa mattina a margine di una conferenza stampa in Ateneo- noi stiamo seguendo i fatti e offriamo come sempre massima collaborazione alle Forze dell'ordine".

Ci saranno quindi provvedimenti disciplinari da parte dell'Ateneo nel caso di studenti coinvolti? "Verificheremo", risponde il rettore. In ogni caso, aggiunge Molari, "si sta parlando di azioni fatte dalla magistratura su fatti che in gran parte si sono svolti all'esterno dell'Università di Bologna".

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