Molestie sessuali, Merola: 'Intollerabili. Vittime hanno denunciato, siano esempio'
Dal sindaco plauso anche alla Procura: "Parole nuove, finalmente rispettose nei confronti delle donne che subiscono aggressioni di questo tipo. Nessun consiglio paternalistico a rimanere a casa o a stare attente all'abbigliamento"
Quattro donne vittime di molestie sessuali nel centro di Bologna, durante un solo fine settimana. Lo scorso. Aperta la 'caccia' al presunto molestatore seriale, che dopo la diffusione di un identikit dettagliato della Polizia ha già raccolto decine di segnalazioni in merito.
Ma camminando per le strade la gente è sconcertata. 'Episodi del genere sono intollerabili per Bologna, città democratica e civile", ha tenuto infatti a precisare il sindaco Virginio Merola esprimendo "solidarietà e vicinanza" alle vittime delle aggressioni. Ma c'è grande fiducia nell'operato delle forze dell'ordine. "Auspichiamo - ha continuato Merola - che le Forze dell'ordine, al più' presto, facciano luce su questi episodi intollerabili".
Poi il plauso del primo cittadino va al coraggio dimostrato dalle giovani vittime. "Desidero sottolineare l'importanza della reazione forte e determinata che hanno avuto le donne coinvolte, dai primi momenti delle aggressioni, fino alla decisione di denunciare quanto accaduto.
Si tratta, certo, di una scelta faticosa da parte delle parti lese, ma di esempio per tutti, perché è solo sulle responsabilità degli aggressori che va ricondotta la gravità di questi gesti."
Apprezzamento anche "nell'impegno che le forze dell'ordine stanno mettendo per fare luce in queste vicende, a partire dalle parole del Vice procuratore Giovannini e all'invito rivolto alle donne a chiamare immediatamente il 112 e il 113, ed a rifugiarsi prontamente in un locale pubblico". Un appello, quello di Giovannini, nel quale il sindaco legge "parole nuove, finalmente rispettose nei confronti delle donne che subiscono aggressioni di questo tipo. Nessun consiglio paternalistico a rimanere a casa o a stare attente all'abbigliamento. Le parole del Vice Procuratore, nelle quali ci riconosciamo, ribadiscono l'autonomia delle donne, ponendo la responsabilità di quanto accaduto esclusivamente in capo all'aggressore"