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Molestie sessuali: dalle telecamere foto del maniaco, si scorge solo la sagoma

Si scorgerebbe un uomo che pedina alcune delle vittime, ma impossibile distinguerne il volto. Nessuna svolta ancora sul caso. Dalla Procura invito a riserbo, le indagini continuano

Assunti alcuni fotogrammi dalle telecamere di sicurezza poste nei luoghi di alcuni dei cinque episodi di molestie sessuali registrati nei giorni scorsi nel centro di Bologna. Dalle immagini acquisite dalla Polizia si scorge la figura di un uomo, che pedina le vittime. Ma è impossibile vederne il volto. Così fanno sapere gli inquirenti. Nessuna svolta dunque, sulla cattura del presunto molestatore seriale che tiene con il fiato sospeso la città.

Le riprese degli occhi elettronici posizionati in centro non sono riusciti a ridere prove schiaccianti per la chiusura del caso. Le forze dell'ordine sono al lavoro. Si continuano a raccogliere segnalazioni da parte di persone che dicono di aver riconosciuto negli identikit diffusi un volto noto. Ma alle verifiche, nulla si stringente è poi emerso.

Facendo il punto, ad oggi sono cinque gli episodi di molestia sessuale, che potrebbero essere stati eseguiti dallo stesso autore. L'ultimo denunciato ieri dopo la divulgazione delle immagini del presunto autore dei fatti, i primi tre lo scorso fine settimana, e il quarto a seguito dell'appello attraverso il quale la Procura invitava le eventuali vittime a farsi avanti. Nessuna nuova segnalazione da altre vittime del molestatore, la cui "serialità" dell'operato ormai è ipotesi sempre più accreditata.
Gli inquirenti concentrano le attenzioni su un paio di nomi, uno forse su tutti, uno straniero, che potrebbe anche aver cercato rifugio fuori Bologna.

Molestatore: i tre identikit diffusi dalla Questura

Ad oggi sono tre, invece, gli identikit forniti, cui corrisponderebbero i due nomi sospetti su cui gli investigatori si stanno concentrando. Il primo - stilato sulle base delle testimonianze raccolte dalla barista aggredita l'11 gennaio in via San felice 98 - mostra un uomo di corporatura esile, sui 25 anni, altezza circa 180 cm, carnagione chiara, capelli biondi , corti ai lati e con acconciatura al lato con gel. Fronte alta, sopracciglia chiare, occhi azzurri. Aspetto curato, accento inglese. Indossa un trench 3/4 di panno scuro, scarpe eleganti, sciarpa leggera.

Il 2° identikit - sulle base delle testimonianze raccolte dalle donne molestate tra via San Felice e Via Calari - vede un uomo di età sui 25-28, altezza 175 cm circa, magro con gambe sottili, viso magro, carnagione chiara, i capelli erano coperti da un cappuccio. Sopracciglia curate biondo cenere, occhi stretti e chiari, labbra sottili, aspetto curato. In questo caso non è stato sentito parlare. Indossa un trench 3/4 nero e indumento con cappuccio, pantaloni aderenti e foulard/sciarpa leggera.

L'ultimo identikit - sulle base della testimonianze raccolte dalla giovane assalita in via Mascarella 5 - contempla un uomo sui 27-35 anni, snello, guance magre, carnagione chiara, capelli molto corti bindo 'nordico, occhi azzurri, naso stretto a punta, aspetto curato, accento non italiano. Indossa trench 3/4 di panno nero, pantaloni nero dentro stivaletti-anfibi tipo 'blundstone'.

CACCIA GROSSA, TRA PROPOSTE E AZIONI. Intanto la Lega Nord organizza la 'caccia grossa': nel weekend avviate "battute" di volantinaggio al fine di divulgare l'immagine del maniaco tra i cittadini.  L'iniziativa è stata organizzata dal consigliere comunale Manes Bernardini (già promotore della diffusione a mezzo bus).
Dal Carroccio arriva la proposta affinchè il Comune si attivi ed organizzi corsi di autodifesa per donne, "magari con il patrocinio anche della regione e della questura. Si possono coinvolgere palestre, gruppi sportivi....e creare "gratuitamente" dei corsi che, in una decina di sedute, spieghino come comportarsi e gestire momenti di tentate aggressioni." Così 'suona la sveglia" al sindaco Bernardini: "Merola...svegliati e comincia a fare qualcosa!"

E' stato anche presentato un'ordine del giorno in Comune - dalla consigliere Lucia Borgonzoni, che ipotizza un'App comunale gratuita che "accompagni" le donne negli spostamenti che le spaventano di più. "Dopo le ultime aggressioni avvenute in città e l'insicurezza crescente, non possiamo esimerci dal cercare ogni tipo di soluzione per arginare tale fenomeno", ha raccontato la leghista, illustrando il suo progetto: "Concreto e a basso costo, una App che si possa scaricare gratuitamente lasciando i propri dati personali, collegata alla centrale operativa della PM, che tramite un semplice touch, invii le coordinate gps e il numero di telefono con nome e cognome della persona che sta chiedendo aiuto'.

Se da un lato crescono i timori, soprattutto nelle donne, che in queste ore si sentono meno sicure a girare in strada da sole, c'è chi ha preso la situazione con leggerezza, e ha fatto del maniaco una macchietta su cui ridere via social-network. 
A molti la cosa non è andata giù:
diversi i lettori che ci hanno segnalato la pagina web dicendo 'facciamola chiuder e segnaliamo questa pagina. C'è poco da scherzare sull'argomento'. Tante anche le persone che hanno preso posizione direttamente, lasciando post imbufaliti via Facebook, tutti denigratori nei confronti dell'iniziativa "demenziale".

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