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Cronaca

Molotov a CasaPound, il difensore: “Nessuna matrice politica solo una bravata"

Secondo un difensore erano "su di giri" i tre ragazzi che ieri notte hanno lanciato una molotov contro la sede del circolo CasaPound di via Malvolta: "nulla che faccia pensare ad attività eversive"

Si tratterebbe solo di un gesto spavalderia dunque quello dei tre giovani catanzaresi che ieri notte hanno lanciato un ordigno incendiario contro “Elettra”, il circolo sociale di destra e sede di CasaPound, ferendo due agenti all'atto dell'arresto. Il caso ha fatto insorgere la politica bolognese, allertato le forze dell’ordine e chiamato ad intervenire questori e prefetti.

LA DIFESA. Domani l'udienza di convalida davanti al gip Alberto Gamberini per quella che sarebbe una “bravata”, secondo l’avvocato Ennio Curcio, difensore di Emanuele Platì, arrestato insieme a Francesco De Medici e Alessandro Mancuso, difesi invece da Caterina Salerno, ex assessore del Comune di Catanzaro e madre di De Medici, con un bel corredo di accuse: atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, fabbricazione e detenzione di congegno esplosivo o incendiario, lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. "Ritengo che non ci sia nulla da nascondere", a detta di Curcio, “tre ragazzi che avevano bevuto un po', erano su di giri". Ma anche guardando ai loro precedenti "non c'é nulla che fa pensare ad attività eversive" e l'avvocato dunque si dice "stupito" per l'accusa di terrorismo. Emanuele Platì ha qualche precedente, tafferugli da minorenne, e ha passato un anno in una comunità, superando, sempre secondo il difensore “questo periodo in maniera egregia".  A lui non viene contestata la detenzione ai fini di spaccio di marijuana, 19 piantine in una serra e due kg essiccati, trovata nell'appartamento di via Cracovia preso in affitto dagli altri due. Nessuna dichiarazione invece dall'avvocato Salerno.

Molotov contro CasaPound: tre arresti, feriti due agePERQUISIZIONI. Un 'manualetto' per eludere i sistemi di videosorveglianza delle forze dell'ordine, foto, pagine di giornali di scontri di piazza, in particolare le manifestazioni a Roma dell'ottobre 2011. Una pistola giocattolo con il tappo rosso colorato di nero. Alcuni degli oggetti, insieme a computer portatili, che la Digos ha sequestrato nell'appartamento di via Cracovia, dove da ottobre si erano trasferiti due dei tre giovani arrestati. La polizia ha trovato anche una serra riscaldata con 19 piantine di cannabis e 2 chili di marijuana essiccata, in un sacco. Per questo ai due viene anche contestata la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Tenore di vita elevato, visto che l'appartamento costava 1.600 euro di al mese e, intestata ad uno dei tre attentatori, un'Audi A3 nuova. Uno dei tre catanzaresi avrebbe raccontato di essere in città per fare la tesi, pur essendo iscritto a un altro ateneo. Gli accertamenti sui tre da parte della Digos sono in corso, coordinati dal pm Antonella Scandellari del pool antiterrorismo.

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