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Cronaca

Aldrovandi: l'agente Monica Segatto fa ricorso al Tar per la sospensione dal servizio

Si è rivolta al Tar l'agente della Polizia Monica Segatto, coinvolta nell'omicidio di Federico Aldrovandi, per i sei mesi di sospensione dal servizio

Monica Segatto, uno dei poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi, si è rivolta al Tar per chiedere che venga annullata la sua sospensione di sei mesi dal servizio. Lo si legge in un'anticipazione de L'Espresso che è in edicola oggi, a qualche giorno dal conferimento della cittadinanza alla madre del ragazzo.  Come agli altri suoi tre colleghi condannati in via definitiva a tre anni e mezzo (ridotti a sei mesi per l'indulto) per aver provocato la morte del diciottenne durante un controllo di polizia, a Ferrara il 25 settembre 2005, a Segatto è stata infatti inflitta la sanzione della sospensione dalla commissione disciplinare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

NO ALLA SOSPENSIONE E IL RICORSO AL TAR. La poliziotta si è così rivolta al Tar per chiedere che venga annullata la sospensione semestrale. Lo stop dovrebbe scattare a giugno, quando i quattro agenti avranno finito di scontare la condanna per eccesso colposo nell'omicidio colposo. Il rientro in divisa è previsto per l'inizio del 2014. O prima, spiega l'anticipazione, se il Tar dovesse accogliere il ricorso. A più riprese Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi, madre e padre di Federico, hanno chiesto la radiazione dalla polizia dei quattro condannati. Radiazione che, a regolamento, non è però prevista in caso di condanne per reati colposi, come quello per cui sono stati condannati gli agenti.

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