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Cronaca Monzuno

Studenti nei moduli/container a Monzuno, Pd attacca: "Bastava un pulmino per Vado"

Ancora strascichi polemici dopo la scelta della giunta guidata dal sindaco Pasquini. Chiamato un presidio, il Pd Savigni: "Tenuti all'oscuro fino a cose fatte"

Dopo una verifica sulla struttura a fine luglio, l'edificio che ospita le scuole medie di Monzuno, Comune sull'Appennino di Bologna, è risultato tanto compromesso da portare i periti a sconsigliarne l'utilizzo. La soluzione? "Senza avvertire nessuno, il sindaco e l'amministrazione hanno deciso di affittare dei moduli abitativi, ossia dei container, da adibire ad aule mentre aspettiamo i lavori di messa in sicurezza", che, tuttavia, si prospettano lunghi.

"Si parla di anni, non di mesi". Una decisione per cui, oggi alle 17, a Monzuno si tiene un sit-in di protesta, in concomitanza con la seduta della commissione comunale Ambiente e territorio. A spiegare alla Dire quanto sta accadendo è proprio Cesare Savigni, segretario del Pd di Monzuno.

"La prospettiva dei container -va avanti il dem- ai genitori è stata comunicata solo il 4 agosto, a cose fatte, in un incontro online. Lo so perché ci va anche mio figlio a quelle scuole", che resteranno ancora chiuse "nonostante la Dad e il lungo stop dovuto alla pandemia appena trascorso, durante il quale i ragazzi esplosivi e pieni di energia come mio figlio hanno perso e sofferto tanto".

Oggi, quindi "abbiamo organizzato un sit in in concomitanza con la riunione della commissione -prosegue Savigni- anche se non siamo nemmeno sicuri che lo scopo sia informare i consiglieri. Non sarebbe la prima volta che verrebbero tenuti deliberatamente all'oscuro. Il 27 luglio scorso, alle 14, l'amministrazione ha deliberato la decisione di utilizzare i container, però nessuno ha pensato di informare di tale rilevante e importante decisione il consiglio comunale, che si è riunito solo quattro ore dopo, alle 18". Ma oltre ai metodi "contestiamo- aggiunge il dem- anche la scelta in sé"

Per utilizzare i container, afferma Savigni, "bisogna costruire delle platee in cemento, che necessitano di almeno un mese prima di essere utilizzabili, dalla stesura del cemento. I conti non tornano: siamo al 19 agosto, e quindi significa che per il 13 settembre, data in cui dovrebbe iniziare la scuola, non saranno certo pronte. Inoltre, i lavori per gli allacci a energia e acqua, non sono nemmeno stati assegnati ancora. Siamo in fortissimo ritardo ancor prima di iniziare".

In più "si sarebbe potuta adottare- chiosa Savigni- una soluzione ben più semplice. A Vado, da quel che so, ci sono aule vuote. I ragazzi, da Monzuno, sarebbero potuti andare a scuola lì finché la loro scuola è inagibile. Bastava un pulmino".

Di qui la protesta, a cui il Pd aspetta di vedere i genitori degli alunni. "Non siamo disponibili a far fare nemmeno un giorno di dad ai nostri ragazzi, ragazzi che hanno già troppo subito negli anni scorsi questa situazione, la Dad non è ammissibile", scrivono i dem. (Pit/ Dire) 

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