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Cronaca

Il caso Morisi e il contrappasso del citofono, social e politica si dividono

In rete fioriscono le citazioni ironiche al blitz di Salvini al Pilastro, in correlazione con quanto accaduto allo Spin doctor della Lega. La politica locale si divide: Bonaccini e Lepore non affondano, Santori graffia: "Eticamente colpevole"

"Scusi, lei spaccia?" e poi la foto di Salvini al Pilastro affiancata a quella del suo ex guru della comunicazione, Luca Morisi, l'autore della famigerata 'bestia' che tanti consensi ha aiutato a fare incassare al Carroccio a trazione nazionale, fino a pochi mesi fa. E' solo uno dei tanti meme che in queste ore si stanno alternando sui social, dopo la notizia pubblicata in mattinata che lo stesso Morisi risulta indagato dalla procura di Verona per cessione di sostanze stupefacenti, in un episodio -accaduto in agosto- ma dai contorni ancora tutti da chiarire.

Mentre sui social si consuma una sorta di 'vendetta comunicativa' nei confronti di un professionista che aveva fatto della campagna social aggressiva ma efficace la sua bandiera -soprattutto su temi come lo spaccio di droga, c'è chi si interroga sull'opportunità o meno di riservare lo stesso trattamento che lo Spin doctor di Salvini ha riservato sistematicamente a chi, a ragione o a torto, è finito nel mirino del team di comunicazione leghista.

Caso Morisi, le reazioni della politica locale

Il caso Morisi non poteva atterrare anche a Bologna, scenario della famigerata citofonata di Salvini al Pilastro a un nucleo familiare, indicato da alcuni vicini come tra i responsabili dello spaccio nel rione (sospetti poi suffragati anche da due arresti, ma le indagini sono ancora in corso). La politica locale, soprattutto sul fronte del centrosinistra non è unanime nell'ironizzare sull'inciampo dell'ex capo comunicazione del Carroccio.

"Auguro a Morisi di uscirne indenne" ha dichiarato il presidente della Regione Stefano Bonaccini che ospite di una trasmissione Rai oggi ha specificato: "Sono garantista ieri, oggi e domani. La giustizia farà il suo corso. Non mi permetto di sputare sentenze" E ancora: "Abbiamo criticato tante volte la cosiddetta Bestia per le campagne violente e molto dure dal punto di vista verbale, ne sappiamo qualcosa qui durante le elezioni regionali", ma in ogni caso "non mi permetto di seguire quel corso".

Anche il candidato sindaco per il centrosinistra Matteo Lepore, ospite nel salotto di Finucci Gallo, usa toni soft per commentare la vicenda. "Non credo che [il tema, ndr] vada affrontato con ironia o con strumentalità" commenta Lepore, che specifica: "la tossicodipendenza è una questione che riguarda un numero importante di persone nella nostra città e nel nostro Paese", afferma Lepore. "E' un allarme sanitario che non va affatto sottovalutato, io vedo molto disagio nell'uscita dalla pandemia e non possiamo pensare che il disagio si affronti con il manganello".

La sardina Mattia Santori invece, spesso bersaglio mobile dell'artiglieria della macchina morisiana, non fa mistero di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. "Di sicuro non sta a me giudicare se sia colpevole o no -scrive Santori- Sicuramente è eticamente colpevole, lui come tanti altri, di aver tentato di rovinare la vita a un sacco di gente. Per fortuna nel mio caso non c'è riuscito e oggi [Santori è andato a casa Prodi, ndr] si ride 'della grossa'. Non di lui, ci mancherebbe", conclude il candidato consigliere.

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