Morte del piccolo Gianlorenzo: Merola ed ex prefetta chiamati a testimoniare
L'ex sindaco dovrà deporre sui regolamenti predisposti dal Comune, mentre l'ex prefetta Impresa dovrà rispondere su autorizzazioni e sicurezza della manifestazione di Carnevale
Anche l'ex sindaco di Bologna, Virginio Merola, e l'ex prefetto del capoluogo emiliano, Patrizia Impresa, saranno chiamati a testimoniare nel processo per omicidio colposo a carico della madre di Gianlorenzo Manchisi, il bambino di due anni e mezzo che il 5 marzo 2019 cadde da un carro di Carnevale in via Indipendenza, venendone poi travolto e ucciso.
Merola e Impresa sono stati citati come testimoni dal legale della madre, Mauro Nicastro, e ammessi dal Tribunale bolognese nel corso della prima udienza del procedimento, che si è svolta oggi. Merola, già sentito durante le indagini, dovrà deporre sui regolamenti predisposti dal Comune per l'organizzazione di manifestazioni pubbliche, mentre Impresa dovrà rispondere su autorizzazioni e condizioni di sicurezza della manifestazione.
L'udienza odierna, riferisce l'agenzia Dire, nei confronti dei due imputati, processati con rito ordinario, segue di pochi giorni quella del procedimento a carico del proprietario e allestitore del carro, Paolo Canellini, che ha invece optato per il rito abbreviato e per il quale la Procura ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi sempre per omicidio colposo (la sentenza nei suoi confronti dovrebbe essere emessa il 25 maggio).
Per il tragico episodio, vanno a processo anche Paolo Castaldini e don Marco Baroncini, responsabili del Comitato del Carnevale dei bambini e del Comitato per le Manifestazioni Petroniane, legati alla Curia. Lo ha deciso la giudice Maria Cristina Sarli, che ha ordinato l'imputazione coatta e che contesta loro "omissioni da ritenersi concausa dell’evento", ovvero una vigilanza sulle norme di sicurezza "per la salita dei minori e, in assenza di specifiche protezioni, vietarne l'accesso".