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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Amianto alle OGR: lavoratrice muore, Rfi condannata a risarcire i familiari

La donna, secondo il giudice, sarebbe stata esposta indirettamente alle polveri nocive, che ne avrebbero provocato la malattia e il decesso. Ora il Tribunale impone un risarcimento di 780 mila euro

Si torna a parlare di amianto e di morte alle Officine Grandi Riparazioni (Ogr). Il tribunale del lavoro di Bologna ha condannato Rete Ferroviaria Italiana ad un risarcimento di 780mila euro per la famiglia di una lavoratrice, il cui decesso è stato considerato rapportabile all'esposizione indiretta alle polveri nocive. 

La signora, morta a 75 anni inseguito alla malattia, non era un'operaia in forza all'Ogr, ma una barista del dopo-lavoro ferroviario. Il suo luogo di lavoro era proprio a pochi metri dal reparto tappezzeria delle Officine. E secondo il giudice a ucciderla sarebbero state le polveri di amianto entrate dalle finestre aperte o portate nel bar degli operai stessi, che frequentavano il locale.  

Intanto il bollettino di morte per amianto alle Ogr continua tragicamente ad infittirsi. Circa due mesi fa l'annuncio del decesso di Sergio Negroni, elettricista e manutentore alle OGR, "morto per la malattia contratta a causa dell'esposizione ad amianto avvenuta durante il lavoro.  Altri ex-lavoratori dell'OGR si sono ammalati. Mesotelioma pleurico. Un solo indiziato e una causa certa: l'Amianto. L'amianto respirato durante il lavoro, senza precauzioni, senza protezioni". Così, nella triste circostanza, tornava a denunciare l'Associazione AFeVA Emilia Romagna , Associazione Familiari Vittime Amianto. Non si esaurisce la rabbia dell'associazione, "perché continua la strage dei lavoratori dell'OGR e, più in generale, di lavoratori e cittadini  a causa dell'esposizione all'amianto".

 

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