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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scomparsa del partigiano Varini, Merola: 'Tenace nel trasmettere ai giovani quello che aveva passato'

Camera ardente in Comune per Franco Varini, sopravvissuto a 5 campi di concentramento

Camera ardente allestita nella sala Tassinari di Palazzo D'Accursio, per dare l’ultimo saluto a Franco Varini, scomparso nei giorni scorsi a 93 anni. "Ero legato a Franco da una profonda amicizia e ho ammirato la sua tenacia nel trasmettere ai giovani quello che aveva passato. Franco ha dovuto compiere da giovanissimo una scelta. Mi auguro che i giovani di oggi non debbano mai compiere una scelta come quella che è toccata a lui" ha detto il sindaco Virginio Merola.

Nel 2015, in occasione della giornata della Memoria, il Sindaco Virginio Merola e la Presidenza del Consiglio hanno consegnato la Turrita di bronzo a Franco Varini e a tutti i deportati bolognesi sopravvissuti ai Lager, che hanno partecipato alla seduta solenne del Consiglio comunale. Il Comune di Bologna, nel 2017, ha ristampato il libro "Un numero, un uomo", che Franco Varini aveva pubblicato nel 1982, per diffondere la conoscenza su quello che è accaduto nei campi di concentramento.

Varini fu internato nei campi di concentramento di Fossoli (Carpi - MO) e di Bolzano sino al settembre e, in seguito, in quelli di Flossemburg, Augsburg e Dachau Kottern (Germania). Fu liberato dalle truppe americane il 27 aprile 1945 e rientrò in Italia il 29 maggio 1945. Gli è stata conferita la croce di guerra al merito.

Fece parte della Brigata 5a Bonvicini Matteotti: questo è il nome ufficiale della 2a brigata Matteotti pianura - in base alla numerazione interna delle formazioni del PSIUP di Bologna - assegnatole nell'inverno 1944-45, dopo la riorganizzazione delle brigate partigiane e la costituzione della divisione Bologna pianura "Mario". Solitamente era chiamata la Matteotti Pianura, per distinguerla dalle altre brigate socialiste di città e di montagna. Pochi giorni prima della Liberazione fu intestata a Otello Bonvicini "Giorgio", il comandante della Matteotti Città fucilato dai fascisti il 18 aprile 1945. La brigata, costituita nell'inverno 1943-44, operò nel quadrilatero compreso tra Molinella, Medicina, Castel Guelfo di Bologna e Massa Lombarda (RA). (Fonte: Storie e memoria di Bologna)

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