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Cronaca

Morto Andrea Canevaro, maestro dell'inclusione: "Lavoro fondamentale dopo la strage del Salvemini"

E' stato e studioso riconosciuto in ambito internazionale

Se n'è andato a 83 anni Andrea Canevaro, pedagogista e professore emerito dell’Università di Bologna. Originario di Genova, romagnolo di adozione, Canevaro è coniderato un maestro dell'inclusione scolastica e padre della pedagogia speciale. 

Sua la frase "l'inclusione viaggia sempre. E' impossibile tenerla ferma". E' stato membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Persone Down, è stato e studioso riconosciuto in ambito internazionale.

Lepore: "Lavoro fondamentale dopo la Strage del Salvemini"

"Con la scomparsa di Andrea Canevaro perdiamo non solo uno dei più prestigiosi studiosi di pedagogia a livello internazionale, ma anche un uomo profondamente a servizio della nostra comunità. Ha vissuto e lavorato a Bologna per molti anni ed è stato un punto di riferimento per tutto il mondo educativo della città e non solo, essendo la sua opera nota in tutto il mondo. Nonostante questo per molti di noi era semplicemente Andrea, chiunque si sia occupato anche marginalmente di questi temi lo ha incrociato almeno una volta. Ricordiamo in particolare il suo impegno sempre in difesa degli ultimi, di chi non ha parola, di chi resta ai margini, e il lavoro fondamentale a tutela della vittima, dopo la Strage del Salvemini. Un lavoro prezioso, cui fece seguito l’attivazione del Centro delle vittime, ancora oggi attivo a Casalecchio di Reno. Ci lascia un patrimonio di intelligenza, di umanità e di esperienza che Bologna saprà ricordare come si deve".

"Ci piace ricordare alcuni temi a lui cari - aggiunge l’assessore alla scuola Daniele Ara - dall'inclusione scolastica, alla ricerca-azione verso la costruzione di una scuola accessibile in cui ognuno possa riconoscersi. In questo senso ci tornano in mente le sue parole verso un ‘impegno operoso’, cioè verso una scuola di tutti, compresi i soggetti con disabilità. Canevaro ci ha spesso stimolato alla costruzione di 'contesti di prossimità', ovvero il passaggio da un tipo di vicinanza fatta di buoni sentimenti verso l'assunzione di un senso di responsabilità condivisa e un impegno reciproco nel raggiungimento di obiettivi comuni, fino a sviluppare un vero e proprio welfare di prossimità. Il suo impegno e il suo lavoro lascia una eredità a questa città che ci auguriamo di poter portare avanti , anche a testimonianza proprio del suo impegno".

"Solo qualche settimana fa abbiamo avuto il piacere di vederlo e ascoltare le sue parole nel documentario “Lo spazio che vive” dedicato al Ceis, come ennesima testimonianza di quanto abbia fatto per l’educazione, per l’inclusione e per la nostra città di Rimini - ha scritto sui social Emma Petitti, presidente dell’assemblea legislativa - Nel 2013 proprio il Comune di Rimini gli conferì la cittadinanza onoraria riconoscendo il suo significativo contributo scientifico rispetto a temi come la disabilità, le differenze e i sistemi educativi, a livello nazionale ed europeo. In quegli anni, sempre a Rimini, aveva portato i Cantieri formativi tematici rivolti a operatori del settore (educatori e insegnanti), ma anche a tutti i nuclei familiari interessati. Solo qualche anno prima, nel 2010, Canevaro aveva ricevuto a Ravenna il Premio Barbiana per il grande lavoro svolto nell’ambito dell’inclusione. Un esempio di grande professionista che fino all’ultimo ha continuato a lavorare ai suoi studi e a nuove pubblicazioni.

Un uomo generoso che ha saputo insegnarci tanto e che con i suoi studi e la sua testimonianza continuerà a indicare alla nostra società la strada giusta da percorrere. Gliene saremo grati per sempre". 

Foto Cesena Today

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