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Cronaca

Pose sexy e allusioni sessuali con le opere della mostra: guai per dei selfie

Tre amiche bolognesi sono state cacciate dalla mostra "Real Body" a Milano per alcuni selfie. Adesso rischiano anche la denuncia per atti osceni

Una bravata che rischia di far scattare una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, vilipendio verso i cadaveri e violazione del copyright che protegge dalla riproduzione in immagini non autorizzate esposti nella mostra internazionale “Real Bodies", in scena a Milano: il tutto per un selfie "particolare" fatto da tre ragazze bolognesi. 

Le amiche, che dopo lo scatto non sono riuscite a trattenere le risate, sono state accompagnate all'uscita dal personale di vigilanza e si sono giustificate dicendo: “Non abbiamo spostato nulla, solo qualche foto e una palpatina qua e là”. 

Le ragazze, poco più che ventenni, sono state sorprese martedì pomeriggio da una guida interna: si stavano facendo delle foto in pose provocatorie, mimando gesti erotici inequivocabili, anche toccando i genitali di uno degli atleti plastinati della sezione della mostra dedicata a tutti gli sport dove sono presenti 12 aitanti corpi trattati con la tecnica della plastinazione in posizioni dinamiche di varie specialità olimpiche.

Invece di ilarità e complicità goliardica, è stata di mero disgusto la reazione provocata nell'operatrice della mostra, poco più che coetanea, che le ha sorprese nel bel mezzo del “servizio fotografico”, per questa giustificazione della leader del gruppetto di tre amiche che alludeva alla “palpatina qua e là”.

Per tutta risposta infatti la guida ha avvisato la security che, una volta ricostruito l'accaduto, le ha accompagnate nella hall di uscita della mostra per accertamenti. “Siamo stati costretti a cacciarle dalla mostra seppure non avessero ancora terminato la visita” spiegano i vertici della società Venice Exhibition che ha allestito l'evento culturale milanese “fortunatamente hanno acconsentito a fornirci le generalità e a cancellare dai loro telefonini tutte le foto scattate di cui abbiamo copia, con la promessa che, se una soltanto di queste immagini, o altre di questo genere sfuggite al controllo, dovesse venir pubblicata nei social network o dovunque, ritraendo i plastinati all’interno della mostra, partirà una denuncia contro di loro che avrà conseguenze”.

Senza contare altri provvedimenti che la produzione della mostra sta comunque valutando a prescindere, anche solo in via di precauzione: tra cui una minuziosa analisi dei plastinati ritratti nelle “foto spinte” per verificare che non siano stati danneggiati, tenuto soprattutto conto del comportamento di queste visitatrici bolognesi che non hanno mostrato alcun segno di rispetto verso quelli che un tempo erano esseri umani che hanno donato i loro corpi alla scienza ed alla ricerca in campo anatomico. “Al personale di reception” spiegano da Venice Exhibition che ha allestito l'evento culturale milanese “era arrivata la segnalazione da parte di alcuni visitatori che stavano uscendo, in particolare di una signora che fa l'insegnante in un liceo milanese, rimasta un po' interdetta di fronte al comportamento troppo esuberante di quelle ragazze che al suo passaggio nella sezione dedicata agli sport erano più volte scoppiate a ridere facendo gesti strani e nascondendosi imbarazzate fra i corpi plastinati mentre accennavano a scattarsi foto col telefonino”.

“Nulla che ci avesse impensierito troppo inizialmente” specificano dalla produzione della mostra “ma abbastanza per mandare dei controlli di routine solamente per verificare che non venisse danneggiato qualcosa per gioco e sottovalutazione della fragilità dei plastinati, come purtroppo anche di recente è accaduto. Anche perché le visitatrici segnalate dalla professoressa come chiassose, corrispondevano più o meno alla descrizione di un gruppetto di tre appariscenti amiche dall’accento bolognese entrate almeno tre ore prima, rimaste impresse nella memoria di un addetto alla security perché appena varcata la reception avevano attaccato bottone con lui chiedendogli il perché del divieto di fare foto. Motivo per cui, considerando i tempi normali di visita della mostra che non superano le due ore, le tre giovani dovevano aver trovato la mostra alquanto interessante soffermandosi ad analizzare il suo contenuto nel dettaglio”. Col senno di poi la direzione considera una fortuna aver mandato qualcuno a controllare evitando l'uscita dalla mostra di immagini molto ingiuriose.

“Si tratta di una decina di scatti che non si possono commentare” specifica il patron della mostra e titolare di Venice Exhibition, Mauro Rigoni “immagini che hanno solo la scusa della simpatia e invece sono ad alta volgarità, addirittura mimando rapporti orali o chinate davanti ai corpi plastinati, scatti sui quali non possiamo certo soprassedere. Comportamenti che non ci saremmo aspettati da ragazze all’apparenza tranquille, foto che consideriamo inammissibili per una mostra che, lungi dalla spettacolarizzazione, punta invece sul contenuto scientifico, mettendo certamente a nudo le potenzialità del corpo umano attraverso l'indagine anatomica, ma solo per amor della scienza”.

La direzione dell’Expo internazionale di anatomia puntualizza che lo spiacevole episodio è avvenuto nonostante sia stato messo in evidenza, sia nel portale della mostra, www.realbodies.it, che all'ingresso della sede espositiva, il divieto non solo di toccare i corpi plastinati esposti, ma anche e soprattutto di fotografarli. “Ci ha lasciato di stucco che di fronte al rischio di una denuncia, invece di scusarsi” concludono da Venice Exhibition “le amiche bolognesi continuassero a riderci addosso con molta sfrontatezza, per nulla imbarazzate, quasi alterate da quanto apparivano sopra le righe. Motivi per cui non escludiamo provvedimenti”.

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