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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Movida fuori dal centro, Parco nord la soluzione. Incentivi per chi trasloca

L'idea viene dal sindaco che pensa ad aree lontano dal centro e dai luoghi abitati su cui dirottare "a costo zero" i locali fracassoni, che da anni sollevano continue lamentele da parte dei residenti esasperati

“Sto incontrando imprenditori per comprendere se ci sono interessi possibili sul Parco Nord, per farne un luogo di attrazione per la creatività giovanile”così parla duranre un'intervista radiofonica il sindaco di Bologna Virginio Merola, interrogato sullo spinoso e annoso problema della movida bolognese.

INCENTIVI . Il Comune si dichiara disponibile a mettere a disposizione le aree a zero euro perché si raggiunga l'obiettivo per un “trasferimento con incentivi” della movida e del divertimento notturno fuori dal centro, dove solleva polemiche e agita i sonni dei residenti.
Quindi una strada diversa da quella inizialmente prospettata dall'Assessore alla cultura Alberto Ronchi, che puntava sul favorire  "comunicazione e apertura all'ascolto" tra le parti in causa per risolvere la querelle perpetua.

L’IDEA E IL PROGETTO. E' l'idea del sindaco di Bologna, Virginio Merola, espressa nel corso di un'intervista a Radio Città del Capo. "Sono in corso - ha detto il primo cittadino - dei ragionamenti che poi saranno tradotti tutti in bandi pubblici".

ALTERNATIVA EX-MANIFATTURA TABACCHI. Merola ha parlato anche dell'area dell'ex manifattura tabacchi: "Stiamo concentrando l'attenzione su quell'area, che è destinata al Polo tecnologico ma ci pare un luogo di ampie possibilità di convivenza con iniziative rivolte ai giovani".

MOVIDA FUORI DAL CENTRO. Insomma l'amministrazione locale si guarda intorno per cercare dove dirottare il frastuono, e relativi disagi, che comporta la "Movida", poco conciliabile con le necesità delle zone residenziali. Il centro, ora crogiolo del divertimento bolognese, ha mostrato soffferenze: continue le lamentele e numerose le petizioni dei residenti contro i "locali fracassoni". A nulla sembrano essere servite le varie "restrizioni" sugli orari d'esercizio, la gente infatti lamenta che "anche se i locali chiudono prima o smettono prima di vendere alcolici la cosa non cambia... le persone stazionano fuori dai locali chiusi e forse è pure peggio. Sotto i portici sai che cassa di risonanza al loro chiacchiericcio!".

TUTTI VINCENTI. Chissà che aree più periferiche e soprattutto lontano da case abitate non possano finalmente mettere la parola fine all'eterna contesa tra residenti, esercenti dei locali e giovani. Ognuno con il proprio diritto, rispettivamente, al sonno tranquillo, al divertimento e al lavoro. Con buona pace anche dell'Amminstrazione locale, alle prese già da anni con questo spinoso problema, finora mai sormontato.

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