Movida e risse in zona U: verso tavolo settimanale in prefettura
L'intenzione del prefetto è quella di istituire un coordinamento che di volta in volta affronti le problematiche. Sul tavolo anche i recenti episodi legati ai minori
Oltre a cancellare il divieto di manifestare in centro, il Comitato per l'ordine pubblico di ieri, 1° febbraio, ha dato un segnale anche sul fronte movida e zona universitaria. "Abbiamo condiviso l'esigenza di aprire un tavolo settimanale per tenere sotto controllo il problema dell'utilizzo degli spazi cittadini e contrastare la mala-movida", riferisce al termine dell'incontro con i cronisti il nuovo prefetto, Attilio Visconti, che nei giorni del suo insediamento aveva annunciato la sua battaglia alla "malamovida".
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Quindi "sostegno al decoro urbano attraverso progetti che ci vedranno impegnati in maniera condivisa", ovvero Comune, Questura e Prefettura "settimanalmente verranno invitati soggetti istituzionali più vicini al problema", dal rettore dell'Alma mater ai comitati cittadini. "L'idea - sottolinea Visconti - è costruire un progetto che non sia spot ma consenta di governare il fenomeno sul lungo periodo".
Visconti aveva annunciato un "progetto ambizioso, tenere a Bologna gli stati generali sul disagio giovanile" per analizzare più da vicino il fenomeno.
Sul tavolo del prefetto anche i recenti episodi legati ai minori, confermato anche in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario: "Non credo che si possa criminalizzare la gioventù bolognese ma si deve attenzionare una minoranza di giovani e agire tutti insieme sul disagio giovanile. È tempo che venga portato al centro dell'attenzione a livello nazionale", ha rimarcato e, la pandemia, di certo, "ha acuito le sofferenze".
Bologna "ha una frequentazione di 85.000 studenti, una grande massa di giovani attira altri giovani e tutti insieme completano una quadro dove una minoranza poi si dedica anche ad azioni malavitose". Ma per Visconti "se i reati sono tanti significa non solo che vengono denunciati, e questo è encomiabile da parte della cittadinanza, ma soprattutto che vengono perseguiti e scoperti". Quindi l'aumento dei reati compiuti da giovani "è un dato che dato nudo e crudo genera allarme ma letto con estrema attenzione va in favore della città e dell'amministrazione bolognese". (dire)
(Foto archivio)