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Cronaca

Multe a veicoli disabili, il Difensore Civico: 'Per spostarsi in altri comuni, necessario programmare'

In tutto il territorio regionale diversi cittadini titolari del contrassegno disabili hanno contestato sanzioni per la violazione delle norme al Codice della Strada, per accesso alle ZTL o alle corsie preferenziali

"In Emilia-Romagna un cittadino disabile deve programmare per tempo i suoi spostamenti fuori città, perché al momento per estendere la validità del contrassegno per l’automobile oltre il proprio Comune potrebbero essere necessarie anche due settimane". Lo dice il Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, a cui questi cittadini si sono rivolti dopo “controversie riconducibili alle differenti regolamentazioni comunali”.

In tutta il territorio regionale, infatti, “diversi cittadini hanno contestato sanzioni per la violazione delle norme al Codice della Strada, per accesso alle ZTL o alle corsie preferenziali, sul presupposto di essere titolari del contrassegno disabili”, e ciò è avvenuto a causa “dei termini e delle modalità da utilizzare per comunicare gli estremi della targa, che differiscono per ogni Comune che la esercita in base alla propria potestà regolamentare”.

Come spiega il Difensore, “a seguito della notifica del verbale di accertata violazione, l’immediata comunicazione dei dati agli uffici comunali competenti in diversi casi non è stata ritenuta idonea per l’annullamento in autotutela della multa, in quanto tardiva”: è infatti necessaria una comunicazione preventiva, per la quale, però, non solo “i tempi variano dai 3 ai 15 giorni”, ma “le modalità di comunicazione e gli uffici preposti a ricevere le segnalazioni fanno capo ai singoli Comuni”.

Una prima soluzione, suggerisce allora Gardini, “potrebbe essere garantita attraverso l’esercizio coordinato della potestà regolamentare da parte dei Comuni e l’armonizzazione dei tempi e delle modalità di comunicazione degli accessi”. Una risposta ancora più definitiva al problema, conclude il Difensore civico, sarebbe invece “una banca dati condivisa nella quale far confluire le targhe autorizzate, con aggiornamenti periodici per la cancellazione dei non aventi diritto”: così facendo, da una parte “si renderebbe superflua ogni comunicazione, preventiva o successiva, da parte dei titolari dei contrassegni”, dall’altra “si eviterebbe il dispendio dell’attività amministrativa comunale”.

DIFENSORE CIVICO, COSA FA. In conformità con la legge regionale n. 25/2003 ha il compito di:rafforzare e completare il sistema di tutela e di garanzia del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione; assicurare e promuovere il buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa. Il suo ruolo è delineato con precisione dallo Statuto regionale che all'articolo 70 lo indica come un organo autonomo e indipendente posto a garanzia dei diritti e degli interessi dei cittadini nonché delle formazioni sociali che esprimono interessi collettivi e diffusi. Il Difensore civico, prosegue lo Statuto, svolge funzioni di promozione e stimolo della pubblica amministrazione.

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