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Cronaca

Morì per una “storta”: medico indagato per omicidio colposo

Tromboembolia polmonare a qualche settimana da una distorsione alla caviglia. La moglie querela il medico di famiglia, ora indagato per omicidio colposo

Eugenio Flaviano, 56 anni, è morto il 9 febbraio all’Ospedale Sant’Orsola per una TEP, tromboembolia polmonare, ovvero l’ostruzione di una o più arterie polmonari, solitamente a causa di coaguli di sangue che giungono nei polmoni.

DISTORSIONE ALLA CAVIGLIA. L’11 gennaio scorso, Flaviano, libero professionista, si era distorto una caviglia inciampando per strada. Il giorno seguente si reca al Rizzoli dove gli viene applicata l’ingessatura e prescritto un anticoagulante, un farmaco importante visto che l’uomo pesa 115 chili. Una visita di controllo, ma l’uomo sta male, mancanza di fiato, dolore al petto, freddo e prurito. Nella notte tra il 3 e il 4 febbraio interpella la guardia medica che gli prescrive un antinfiammatorio, ma il mattino seguente Flaviano tossisce sangue. Il 6 febbraio chiama il medico di famiglia che, visti i sintomi, gli prescrive una tachipirina, dandogli appuntamento il 9 febbraio in ambulatorio, dove giunge in condizioni critiche. Poi un codice giallo al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Orsola intorno alle 17, dove muore dopo le 20.

LA QUERELA. La moglie di Eurgenio Flaviano ha sporto querela contro il medico di famiglia che ha ricevuto un avviso di garanzia: il pubblico ministero di Bologna Massimiliano Rossi ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
 

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