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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Cultura, tandem mediatori-ragazzi per spiegare i musei di Bologna

Prende il via, nonostante le difficoltà dovute al Covid, il progetto dei 'Musei inclusivi aperti'. Obiettivo: avvicinare più persone a visitare mostre ed esposizioni, con l'aiuto di under 35 e ragazzi

Attività molto limitate, ma si va comunque avanti. Passi avanti per il progetto Mia - Musei inclusivi aperti, che il programma Pon ha finanziato con un milioni e 700mila Euro per il quadriennio 2019-2022. Giovani under 35 e ragazzi in condizioni di fragilità si occuperanno attraverso workshop e laboratori di trovare nuovi linguaggi con i quali raccontare mostre, luoghi ed esposizioni del patrimonio museale bolognese. Dello stato dell'arte del progetto si è parlato questa mattina in una commissione in Comune.

La formazione di è conclusa a giugno dell'anno scorso e 18 mediatori sono impegnati nella ideazione e conduzione di attività laboratoriali per bambini ragazzi e adulti a carattere inclusivo, che si andranno ad affiancare alla tradizionale offerta dei musei. Entro il 2022, l'obiettivo è fare partecipare circa 120.000 studenti delle scuole di ogni ordine e grado e 30 giovani disoccupati. Di tutta la macchina si sta occupando il raggruppamento temporaneo di imprese di Senza titolo/Aster/Tecnoscienza. Il bando Pon è stato vinto dall'Istituzione Bologna Musei, in collaborazione con l'istituzione Scuola.

"Pronti a ripartire quando musei riapriranno"

"Non ci siamo fermati con il Covid" spiega la responsabile di progetto Daniela Dalla "a febbraio è iniziata la formazione dei ragazzi, anche se da marzo la formazione è stata a distanza. La formazione si è conclusa a giugno e i 18 mediatori sono stati nseriti nei contesti museali a ottobre (Mambo, Certosa, Musei civici medievali e altri). Siamo pronti a ripartire non appena i musei apriranno. una attività sempre rimasta attiva è stato l'infopoint del cimietero monumentale della Certosa, unica sede rimasta aperta con i ragazzi". In tutto le attività, come previsto dal bando, dovranno essere di 450 attività laboratoriali per ragazzi, e 70 per gli adulti.

"Il progetto è un incrocio non solo tra i musei ma musei e cultura" commenta Roberto Grandi, presidente dell'Istituzione musei "Non si tratta più solo di sale espositive, ma di hub culturali. tutti i Musei cvici della città hanno collezioni permanenti.Chi si muove su questa logica, deve aprire a proposte inclusive partecipative. Turisti li visitano, ma i cittadini li devono abitare. In tutto ciò, il fattore lavoro è importante, per questo sono state inserite figure che abbracciano nuove professionalità come i mediatori culturali, in funzione dei diversi tipi di pubblico che si vorrà coinvolgere. Non possiamo pensare che il pubblico, le varie platee di visitatori, siano sempre le stesse, dobbiamo allargare l'offerta".

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