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Cronaca

Mustafà è stato operato a Siena: a fine marzo arriverà a Budrio

La foto ha fatto il giro del mondo. Il bimbo siriano è nato senza arti, il padre ha perso una gamba dopo a causa di un bombardamento. Il professore Messina: "E' in buone condizioni e sarà dimesso nei prossimi giorni per recarsi poi al centro specialistico di Budrio"

Mustafa al-Nazzal ha iniziato il suo percorso clinico nel nostro paese. La foto del bimbo senza arti insieme al padre ha fatto il giro del mondo e ha vinto numerosi premi, compreso Siena International Photo Awards. Qualche giorno fa, proprio nella città toscana, all'ospedale Santa Maria alle Scotte, il piccolo è stato sottoposto a un intervento e sarà trasferito a Budrio, al centro protesi Inail, a fine marzo.

Il bimbo, 6 anni, è nato senza arti, probabilmente a causa all'inalazione da parte della madre di un agente chimico, mentre era in stato di gravidanza. Il babbo invece ha incrociato il destino nel 2016, quando al mercato di Idlib le ferite riportate durante un bombardamento aereo hanno portato all'amputazione della gamba destra.

"Effettuato con successo un complesso intervento di chirurgia pediatrica sul piccolo Mustafà - fa sapere l'azienda sanitaria - il bambino siriano di 6 anni nato senza braccia e senza gambe a causa delle conseguenze della guerra. Il grande cuore di Siena ha accolto Mustafà e la sua famiglia, che hanno effettuato visite e accertamenti presso l’ospedale Santa Maria alle Scotte subito dopo la fine della quarantena, a seguito del loro arrivo in Italia, all’interno del Dipartimento della Donna e dei Bambini, diretto dal professor Mario Messina. In particolare il piccolo è stato ricoverato in Pediatria, affidato alle cure dei professionisti diretti dal professor Salvatore Grosso e, in seguito, si è reso necessario un complesso intervento di chirurgia pediatrica, durato circa tre ore ed effettuato dall’équipe diretta dal professor Mario Messina, insieme al professor Francesco Molinaro, agli anestesisti dell’Anestesia e Rianimazione Perioperatoria diretta dal dottor Pasquale D’Onofrio e a tutto il personale di sala operatoria". 
"L’ospedale è un luogo di cura e di accoglienza – dichiara il professor Antonio Barretta, direttore generale dell’Aou Senese – per tutti i pazienti e, in particolare, la nostra attenzione per i bambini è sempre massima. La storia del piccolo Mustafà ha colpito tutti noi, rendendo ancora più evidenti e facendoci toccare con mano le terribili conseguenze delle guerre. E’ una grande gioia per noi fare del nostro meglio per contribuire a migliorare le condizioni di salute di Mustafà".
"Il piccolo Mustafà è in buone condizioni di salute e sarà dimesso nei prossimi giorni per recarsi poi al centro specialistico di Budrio per la valutazione dei successivi step relativi al suo percorso di cura – conclude il professor Mario Messina, direttore della UOC Chirurgia pediatrica e del Dipartimento della Donna e dei Bambini –. Il nostro dipartimento è sempre pronto ad accogliere sia il piccolo che la sua famiglia e a collaborare per qualsiasi necessità e bisogno di salute, come facciamo sempre con tutti i bambini e le loro famiglie, con particolare attenzione alle situazioni di fragilità.

Lo scatto che li ha resi famosi 

Il fotografo turco Mehmet Aslan ha impresso l'immagine del bimbo e il papà  in un campo profughi turco, intitolato "Hardship of live" (le durezze della vita). 

Sull'onda emotiva scatenata dalla foto, a Siena è quindi partita una campagna di solidarietà che ha portato in breve tempo tutta la famiglia in Italia. Insieme con la mamma Zeinab e le due sorelle, l'intera famiglia Al Nazzal sarà ospite dell'Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa Montalcino, mentre padre e figlio Mustafa e Munzir saranno curati al centro protesi Inail di Vigorso di Budrio (che già ha fornito protesi di avanguardia per molti atleti, tra gli altri anche Bebe Vio e Alex Zanardi).

La storia di Mustafa: senza arti dalla nascita, sarà curato a Budrio 

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