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Venerdì, 19 Aprile 2024

Maltrattamenti nelle case di riposo: blitz dei Nas, scattano arresti

VALSAMOGGIA. Sono quattro le persone arrestate a conclusione dell'indagine denominata "Inferno": i quattro sono accusati, a vario titolo, di maltrattamenti, esercizio abusivo della professione infermieristica e omissione di soccorso, ai danni di persone anziane non autosufficienti, affidate alle loro cure

E’ in corso, dalle prime ore di questa mattina, l'operazione di polizia giudiziaria dei Carabinieri del NAS di Bologna", con la collaborazione dei militari dei comandi provinciali CC di Modena e Reggio Emilia e del 13° Elinucleo CC di Forlì, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna. E' scattata dunque l'esecuzione di un'ordinanza di applicazione di misure cautelari emesse, nei confronti di quattro persone resesi responsabili, a vario titolo, di maltrattamenti, esercizio abusivo della professione infermieristica e omissione di soccorso, ai danni di persone anziane non autosufficienti, affidate alle loro cure, all’interno di una struttura socio-assistenziale.

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Sono quattro le persone arrestate a conclusione dell'indagine denominata "Inferno". Sono finite ai domiciliari la gestrice di una struttura per anziani e tre collaboratrici, ritenuti responsabili di maltrattamento, omissione di soccorso e di esercizio abusivo della professione sanitaria. 

Alle indagate vengono contestate ulteriori violazioni relative all’attivazione di una struttura socio assistenziale in assenza di
autorizzazione, all’abuso nella somministrazione di farmaci, alla carenza di procedure organizzative e gestionali nonché all’assenza di regolari contratti di lavoro delle maestranze impiegate.

Medicinali senza prescrizione e omissione di soccorso

L'attività dei Carabinieri del NAS, coordinata dal Sostituto Procuratore Manuela Cavallo, avrebbe ricostruito la continua "modalità vessatoria, violenta, minacciosa e ingiuriosa con cui gli indagati trattavano gli  anziani ospiti". Il Nas avrebbe anche accertato che gli operatori somministravano le terapie senza prescrizione medica e di propria iniziativa.

Sarebbe venuto alla luce anche un episodio di omissione di soccorso nei confronti di un 83enne, poi deceduto per cause naturali, ricoverato all'Ospedale di Bazzano per lesioni sospette. Proprio da quell'episodio, sarebbero partiti gli accertamenti partendo dalla struttura di Valsamoggia, poi venduta, e successivamente trasferita presso l'Hotel Regina di Monteombraro di Zocca, dove la donna avrebbe quindi proseguito l’attività in violazione della disciplina che regola il funzionamento delle strutture socio assistenziali per anziani, nella convinzione di poter guadagnare l’anonimato con conseguente elusione dei controlli ispettivi, non solo dal punto di vista fiscale, ma anche rispeto alle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e di prevenzione dal contagio epidemico da Covid-19.

Già nel luglio scorso i Nas e l'Ausl erano intervenuti presso l'albergo, dove alloggiavano i nove anziani in quella che formalmente pareva un "normale" soggiorno, ma che di fatto era una attività socio-assistenziale abusiva, con personale dedicato ma non autorizzato. Tutti gli ospiti erano stati spostati in altre strutture idonee.

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