Neonata nel cassonetto: indagini a tappeto, molti la chiedono in adozione
Si chiama Maria Grazia e ha rischiato di morire appena nata, gettata nell'immondizia. Le indagini non sottovalutano nessun dettaglio mentre tante le richieste per poterla adottare
E' caccia aperta per individuare il responsabile del terribile gesto che ha visto una neonata venire gettata viva in un bidone dell'immondizia in via Carbonara. Stanno battendo anche studi medici e strutture sanitarie le indagini della squadra Mobile e del Pm Stefano Orsi: il ragionamento che fanno gli inquirenti è che difficilmente la madre della piccola e fortissima Maria Grazia (questo il nome che le è stato dato al Sant'Orsola) non abbia fatto almeno una visita durante la gravidanza.
E da lì potrebbe arrivare un elemento importante per l'identificazione. Altro aspetto delle indagini che potrebbe dare indicazioni importanti è quello legato alle immagini delle telecamere nella zona, in particolare quelle delle banche. Dall'esame dei fotogrammi registrati potrebbe uscire la persona con in mano la borsa di iuta, facilmente riconoscibile, dentro la quale era contenuta la bambina, chiusa con la zip. Inoltre dentro la borsa é stata trovata una vecchia tesserina per chiamare via Skype: anche questo potrebbe essere uno spunto promettente. E, ancora, vengono controllati i locali nella zona, i bagni pubblici del centro, nell'ipotesi che il parto possa essere avvenuto lì. In questo caso ci sarebbero anche tracce della nascita. Anche se l'ipotesi più probabile è quello del parto in casa.
NON HA PARTORITO TANTO LONTANO DA VIA CARBONARA. E comunque che sia avvenuto in un'abitazione o altrove, la sensazione è che la donna non possa aver partorito molto distante dal luogo: la bimba, hanno detto i medici, era nata da circa un'ora. Il pm Stefano Orsi ha aperto un'inchiesta per tentato omicidio, anche se l'accusa potrebbe diventare tentato infanticidio, prevista quando ci sono condizioni di abbandono materiali e morali. Le ipotesi riguardanti la madre vanno dall' immigrata dall'est Europa alla minorenne che ha tenuto nascosta la gravidanza. Probabilmente una persona che comunque ha avuto un momento di sconvolgimento.
TANTISSIME LE RICHIESTE DI ADOZIONE PER MARIA GRAZIA. La Procura sta ricevendo numerosissime telefonate di persone che vogliono adottare la neonata lasciata viva in un cassonetto nel centro di Bologna."Si tratta di gesti di generosità che fanno piacere - ha commentato il Procuratore aggiunto Valter Giovannini, rispondendo ad una domanda dell'ANSA - però le procedure sono fissate dalla legge e competono in ogni caso ai magistrati per i minorenni". Giovannini, che è anche il portavoce della Procura, aveva definito il gesto di abbandonare la piccola come di un atto di "grande crudeltà", definizione ripresa - è stato fatto notare al magistrato - dal responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda. "Intanto troviamo la donna - ha risposto Giovannini - poi ascolteremo eventuali giustificazioni. Abbandonare un neonato con quelle modalità, prima ancora che contrario alla legge penale, viola le leggi di natura cui tutte le persone da sempre devono sottostare".
IL CASO DEI DUE GEMELLINI RIFIUTATI DALLA MADRE E POI DECEDUTI. Intanto si è appreso che la Procura di Bologna ha inviato l'avviso di fine indagine per occultamento di cadavere alla ragazza di 21 anni che a luglio aveva partorito, morto, in casa ad Ozzano Emilia un feto di 23 settimane che poi aveva infilato in un sacchetto e gettato in un cassonetto della spazzatura, dove gli agenti di una Volante lo avevano trovato. Successivamente all'ospedale aveva dato alla luce un secondo gemello, che però era vissuto un giorno.