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Cronaca

Nidi estivi centri 0-3: partenza con sciopero e protesta

Educatrici in corteo e lettere all'assessora. Anche M5S con i sindacati:"Un'estate che sa di propaganda"

Pronti, via ed è subito lamentela: nella prima giornata di apertura dei centri estivi negli asili comunali già si sta pensando a una lettera al Comune di Bologna, in particolare all'assessora alle Pari opportunità, Susanna Zaccaria, per contestare l'avvio del servizio già al centro di parecchie polemiche.

A prendere carta e penna non saranno i sindacati ma educatori ed educatrici dei centri estivi per i bimbi più piccoli (zero-tre anni).

"Le insegnanti, in particolare le più anziane vogliono scrivere una lettera all'assessora Zaccaria sottolineando che non c'è nessuna norma che le costringa a fare questo lavoro -spiega Sandra Cenerini, sindacalista di Adi- proprio oggi mi hanno riportato che le educatrici sentono di assumersi enormi responsabilità sia nei confronti dei bimbi e dei genitori senza però avere un contratto che lo stabilisca".

Le educatrici si sentono "allo sbaraglio" e "se dovesse succedere qualcosa, di chi è la colpa?". Le insegnanti, così come i sindacati Cobas, Sgb e Adi (che hanno indetto uno sciopero lunedì prossimo), vorrebbero che a rispondere fosse Zaccaria, che, evidenzia Cenerini, "non esce allo scoperto e ogni volta delega il lavoro a 'un tecnico', senza considerare che questa invece è una questione politica".

Intanto, le sigle sindacali (si unisce anche la voce della Cisl) confermano quanto già denunciato: il caldo estivo rende ancora più difficile lavorare dovendo portare sempre la mascherina e le 'bolle' per tenere distanziati i bambini non funzionano.

Gli spazi "sono delimitati da nastri e non da recinzioni che garantiscano una vera separazione tra bambini- riporta Gabriele Pinese, rappresentante di Cobas, raccontando quello che gli hanno detto molti genitori- nel caso di contagio sarebbe molto difficile stabilire i tracciamenti, capire quante persone mettere sotto osservazione".

Altri genitori invece, prendono la situazione della sicurezza più alla leggera e al contrario, lamentano "la mancanza di contatto fisico tra educatore e bambino", fondamentale soprattutto per i più piccoli. Ma anche dal punto di vista educativo "tutto si sta rivelando per quello che è", dice Kevin Ponzuoli di Cisl: "Non si tratta di un percorso educativo ma di semplice badantaggio. Non è garantita progettualità educativa ma, come già abbiamo denunciato, non c'è stato tempo per studiare delle procedure diverse".

Anche il M5S solleva un sopracciglio sulla questione, attraverso la consigliera Elena Foresti. "Si corre il rischio di improvvisazione, quando le famiglie avrebbero avuto diritto ad un servizio per tutta l'estate" chiosa Foresti, che aggiunge: "Molti lavoratori hanno espresso preoccupazione per questa frettolosa riapertura, soluzione che può sembrare propagandistica, politicamente condivido la preoccupazione e le perplessita'" delle operatrici. "Il problema- assicura l'esponente M5s- non è l'incentivo o meno" per le educatrici. (Bil/ Dire)

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